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Vedremo ancora la neve sulle nostre montagne?

previsioni incerte dalle ultime ricerche

Vedremo ancora la neve sulle nostre montagne?

previsioni incerte dalle ultime ricerche
Il Pizzocco e le montagne circostanti viste dalle Prealpi bellunesi - Foto: Dario Tonet

Ormai nella parte bassa della provincia di Belluno la neve rappresenta un fatto anormale e questo viene inputato al riscaldamento climatico, ormai provato da innumerevoli studi.

La prospettiva purtroppo non è incoraggiante: studiando recenti indagini si può vedere come nella migliore delle ipotesi la temperatura nei prossimi 40 anni salirà ancora mediamente di 1,5 gradi (di 2,5 nel caso più estremo). Un aumento che potrà dare il colpo di grazia a tutte le attività connesse alla neve nelle nostre montagne.

Di certo la neve cadrà ancora anche nei fondovalle, ma con ogni probabilità di anno in anno il manto bianco coprirà in modo uniforme e duraturo solo quote progressivamente più alte.

Le statistiche anche in quota parlano chiaro e delineano una tendenza che sembra non essere più invertibile: da quando negli anni ’60 si è iniziato a registrare in modo organizzato i dati meteorologici e nivometrici in montagna, sono diminuiti i giorni di permanenza annuale della neve al suolo e sono aumentate le temperature medie. Per non parlare del ritiro dei ghiacciai e dei glacionevati delle Dolomiti. Un aspetto di cui dobbiamo tenere conto è che la nostra provincia, ma più genericamente il versante meridionale delle alpi orientali, è in una delle posizioni orografiche più ostiche per la caduta della neve, infatti la presenza della catena alpina consente l’arrivo di aria umida solo dai quadranti meridionali, dunque da zone abbastanza calde.

Paradossalmente ci sono aree in Italia centro-meridionale (come tutto il versante adriatico dell’Appennino), che sono favorite in quanto un aumento della temperatura di 1-2 gradi non influenza in modo così pesante il confine neve-pioggia, poiché le perturbazioni che giungono in quelle aree sono più fredde già in partenza, mentre noi con quel tipo di correnti rimaniamo a secco (il famoso e quanto mai errato detto” fa troppo freddo per nevicare”).
Senza dubbio nel nostro piccolo possiamo fare davvero poco per risolvere o arginare il problema, ma dobbiamo sicuramente iniziare a correre ai ripari per quanto riguarda il turismo invernale, organizzando delle alternative alla monocultura dello sci in pista.

La neve la vedremo ancora certamente, magari anche con episodi eclatanti, ma mediamente dovremo fare i conti con inverni più caldi e meno nevosi.

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