Sono già passati due mesi, eppure siamo ancora disorientati, increduli, senza parole. Ci sentiamo orfani di qualcosa che non è facile da definire e più ancora da esprimere. Valerio ha lasciato un vuoto nella nostra comunità che soprattutto le persone a lui più vicine, come la famiglia e gli amici, non hanno termini per descrivere. Siamo ancora smarriti!
Valerio in vita aveva coltivato tantissime amicizie, alimentate dalla sua semplicità, che metteva a proprio agio chiunque incontrasse, ma in particolare dalla grande professionalità e competenza che lo contraddistingueva nel lavoro, nelle passioni sportive e negli hobby. La semplicità nell’organizzazione era una virtù che in Valerio aveva dell’incredibile! Tanti gli attestati di stima della gente che l’ha conosciuto e frequentato: amici, allievi, frequentatori della montagna, della bici, coscritti che con lui hanno passato giornate mai banali.
Pochi giorni dopo la sua scomparsa un gruppo di amici ha voluto ricordarlo in maniera particolare, come si fa oggi, utilizzando la tecnologia social a fin di bene. Un raduno virtuale in WhatsApp di tutti coloro che l’hanno conosciuto, per raccogliersi in silenzio un minuto alle ore 12.00 di domenica 31 gennaio, scattando una foto del luogo dove questi si trovassero o postando un pensiero a Valerio dedicato. La proposta si è diffusa velocemente coinvolgendo centinaia di persone che si sono strette ricordando l’amico.
Amico Valerio: come possiamo ricordarti?
Con le parole che hanno consolato il nostro cuore. Così ti ricorda l’ambiente del Cai di Belluno: “Il Cai rappresentava il tuo ambiente ideale dove hai raggiunto la stima e l’apprezzamento della scuola di alpinismo, diventando istruttore regionale. Le persone ti cercavano per la tua capacità e la tua esperienza. Hai trasmesso tanta passione e collaborato con il cuore al nostro sodalizio, molte avventure condivise con il gruppo istruttori nelle Dolomiti e nei ghiacciai alpini, hai lasciato molti ricordi che rimarranno tra i numerosi allievi che hanno avuto la fortuna di conoscerti.
A tutti sorridevi ed entravi in sintonia.
[..] Ci mancherai, ma ti ricorderemo, ti riporteremo vicino alla montagna, lo Schiara che tu hai sempre amato, nella cappella dove sarai insieme a tanti nostri amici”.
O i tuoi coscritti del ’61: “Sei stato per tutti noi tuoi coetanei un punto di riferimento, un elemento aggregante di unione e condivisione come una bandiera agitata dal vento della passione per la vita”.
D’altronde Valerio stesso scriveva circa un anno fa, citando il famoso esploratore alpinista Walter Bonatti: “Chi più in alto sale più lontano vede, chi più lontano vede, più a lungo sogna”.
È proprio lì, sulle tue amate montagne, dove vogliamo ricordarti, perché salendo e raggiungendo la vetta ti saremo ancora più vicini.