L’idea nasce dallo scultore Paolo Moro di Trichiana per contribuire ad abbellire uno spazio importante come quello del Parco Lotto, che è sempre stato “cuore pulsante” del paese di Trichiana. Realizzare delle opere artistiche che hanno lo scopo di migliorare e arricchire lo spazio urbano del Comune di Borgo Valbelluna, promuovendo un simposio di scultura artistica da organizzare nei prossimi anni, richiamando le idee, l’attenzione e l’interesse di scultori locali e non. Per l’organizzazione del progetto e la comunicazione delle iniziative è stata coinvolta l’associazione culturale Veses.
La proposta è piaciuta all’amministrazione comunale che ha condiviso, prima di lanciare il simposio, che venisse realizzata un’opera “zero” da collocare in piazza “Toni Merlin” a cura dell’artista stesso per celebrare “Trichiana paese del Libro” in occasione della trentesima edizione del premio letterario nazionale.
L’OPERA ZERO
Questa l’idea di Paolo Moro. «L’ “Opera Zero” artisticamente rappresenta due libri contrapposti ma uniti al centro; l’incontro di questi due elementi formeranno un’opera dalle sembianze di una lettera “V”, che sta ad indicare “V” come “Valbelluna”: in questo punto verrà posizionato un bambino seduto, realizzato in larice, intento nella lettura di un libro. Alle spalle del bambino si noterà un movimento di lettere come se uscissero dalle pagine dei libri sottostanti; queste lettere saranno tagliate da una lastra di acciaio in “corten” in negativo, mentre sopra le stesse lettere, ricavate dal taglio e diventate in positivo, si riuniscono e vanno a formare altre frasi. Nella parte di fronte all’opera dei due libri sopra descritti, sarà collocato un tavolone di larice sostenuto da altre pagine di un libro girato al rovescio, che vanno a formare una panchina dove potersi sedere. Sedersi su una panchina è un gesto sociale che unisce e aggrega le persone».
L’ASSESSORE ALLA CULTURA
«Non vedevamo l’ora di parlare del futuro del nostro paese – sottolinea l’assessore alla cultura nonché vicesindaco Monica Frapporti – dopo il terribile periodo passato in primavera, questa proposta ci fa ritrovare l’entusiasmo. È molto significativa perché è un recupero del tema del nostro paese “Trichiana paese del Libro”: portare il simbolo del libro nel centro della piazza dove la gente si incontra – il posto della socialità, dello scambio, del confronto – rappresenta il messaggio di riportare al centro quelli che sono i valori importanti come la “comunità”, perché abbiamo deciso di metterlo in piazza, “la socialità” delle persone. Valori che per essere espressi al massimo devono affidarsi alla cultura come tramite, qui per mezzo della “lettura” e delle “parole” che hanno un senso e devono essere utilizzate nel modo giusto. Recuperare il significato del linguaggio e della sua importanza anche per imparare. Pier Paolo Pasolini in una lettera a una ragazza che per motivi economici lamentava l’impossibilità di studiare, rispondeva che avrebbe potuto superare questo problema leggendo, leggendo, leggendo. Solo con la lettura avrebbe recuperato la cultura non in senso elitario, ma di ricchezza della persona. Questo forte messaggio viene dalla collaborazione di più persone e dal contributo di più pensieri: l’artista, l’associazione, l’artigiano, l’architetto, l’amministrazione, una pluralità di protagonisti che stanno lavorando assieme. Dietro all’idea di Paolo, oltre all’aspetto artistico, c’è sempre un messaggio, questa volta indirizzato al suo paese».
Dopo la fase progettuale si passa a quella del coinvolgimento della comunità e delle sue associazioni e infine a quella esecutiva.