La violenza è un atto odioso in ogni sua forma, in modo particolare quando a compierla è chi dice di amare l’altro. Sebbene essa trascenda da ogni genere, è innegabile che ad esserne vittime sono maggiormente le donne con numeri che fanno accapponare la pelle. Nel 2020 in Italia è avvenuto un femminicidio ogni tre giorni, ma questa è solo la punta di un iceberg e l’atto ultimo di soprusi che spesso vanno avanti da tempo. Si tenga poi conto che le violenze non sono solamente fisiche, ma anche psicologiche e pur non lasciando segni evidenti provocano danni profondissimi.
Per sensibilizzare l’opinione sul tema, è stata istituita la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre. In quest’occasione il circolo Auser “Il Sole” di Mel ha dato il suo contributo con l’installazione di una panchina rossa al Parco Lotto di Trichiana.
«La panchina rossa simboleggia uno spazio idealmente occupato da una donna che non c’è più, caduta vittima di violenza» spiega la presidentessa Verena Dall’Omo. «La sua installazione è stata fatta nell’ambito del progetto regionale Taci (teatro, arte, cultura e inclusione contro la violenza sulle donne) giunto alla sua seconda edizione. L’anno scorso in provincia ne furono inaugurate due, quest’anno siamo arrivati ad otto. Per sensibilizzare la gente, le panchine devono essere poste in luoghi frequentati, per questo abbiamo pensato al Parco Lotto. Ci è sembrato giusto pensare a Trichiana in quanto unico dei tre ex comuni che formano Borgo Valbelluna a non avere il proprio circolo Auser anche se molti trichianesi sono iscritti col nostro, che conta 700 soci».
L’inaugurazione, avvenuta proprio il 25 novembre, ha visto la presenza del sindaco Stefano Cesa e di Assia Belhadj, coordinatrice del progetto “Aisha” teso a portare aiuto alle donne musulmane.
«Le panchina, che ha trovato posto a Trichiana, proviene in realtà da Mel dove stava abbandonata e sommersa dalle erbacce. Con l’aiuto dell’amministrazione è stata sistemata e posizionata in loco, noi del circolo abbiamo provveduto a dipingerla. Su di essa trovano posto una targhetta col logo dell’Auser, della regione, del progetto e del Comune» conclude la Dall’Omo. «È inoltre impresso il numero di telefono 1522, che le donne possono, anzi devono contattare per chiedere aiuto in caso di necessità».