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Una boccata d’arte

a Borgo Valbelluna

Una boccata d’arte

a Borgo Valbelluna

La leggenda narra di una mandria che, in fuga dalla siccità, si allontana dalla sua terra d’origine e si insedia in una zona più rigogliosa. Nessuno, però, sembra curarsi della popolazione che la abita: uno stormo di oche, che attacca violentemente la mandria. Solo una cavalla bianca, che ha dimostrato saggezza e rispetto, si salva col suo puledro: insieme tornano alla terra d’origine.

Questo racconto della tradizione orale mongola è affiorato alla mente dell’artista Bekhbaatar Enkthur durante il sopralluogo effettuato a Borgo Valbelluna assieme al curatore Giovanni Giacomo Paolin per visionare i luoghi in cui avrebbe dovuto lavorare, assorbirne l’essenza e trarne ispirazione. È una storia che insegna il rispetto verso gli altri e il legame con la terra natia.
Borgo Valbelluna è stato scelto dalla Fondazione Elpis come una delle location per la rassegna “Una boccata d’arte”. L’ambiziosa iniziativa, nata dall’idea di Marina Nissim, imprenditrice e collezionista d’arte moderna a capo della Fondazione, con la collaborazione di Galleria Continua, prevedeva la realizzazione di 20 opere nelle 20 regioni italiane da parte di 20 artisti diversi, opere di arte moderna specificatamente concepite in base al territorio in cui hanno preso vita. L’evento, culminato con la presentazione al pubblico in contemporanea di tutte le installazioni nel week end del 12/13 settembre ha voluto promuovere, oltre all’arte e agli artisti, anche un turismo di prossimità alla scoperta dei territori meno conosciuti.
Ispirandosi quindi al cavallo, l’artista ha voluto sottolineare il legame creatosi tra i tre nuclei che compongono Borgo Valbelluna con un’opera diffusa, Zuult: a Trichiana, sulle sponde dell’Ardo vicino al Parco Lotto, ha realizzato la cavalla bianca. A Mel, in un giardino dietro la piazza, è stata ricreata la mandria. Infine a Lentiai, alla chiesetta di San Giacomo, ha preso vita il puledro.

L’amministrazione di Borgo Valbelluna ha accolto con entusiasmo la possibilità di far parte di questo progetto ospitando l’unico artista straniero della rassegna, sebbene sia in Italia da alcuni anni. Bekhbaatar Enkthur, nato ad Ulaanbaatar nel 1994, è un ragazzo di poche parole che mette al centro della sua ricerca artistica il concetto del cambiamento: col passare del tempo esseri e oggetti perdono la loro forma originale per assumerne una nuova, con un nuovo significato e una nuova funzione.

Per questo i cavalli dell’installazione sono stati tutti modellati in argilla non cotta, in modo che, in breve, torneranno a far parte del terreno.
Sul sito www.unaboccatadarte.it si possono visionare tutte le opere, gli artisti e i paesi che hanno fatto parte di questa prima edizione.

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