L’A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) Feltre è stata costituita nel febbraio 1996 e ha iniziato il servizio nei reparti a settembre dello stesso anno. Essa accoglie al suo interno un gruppo di persone diverse per età, per professione ma unite da un’unica finalità: portare un sorriso alle persone che stanno soffrendo nel corpo perché ammalate e nello spirito perché si trovano in una realtà diversa da quella in cui sono soliti vivere. L’associazione però desidera crescere nei numeri: per diventare volontari bisogna frequentare un semplice corso di formazione che si tiene con scadenza annuale e il prossimo avrà inizio il 26 febbraio. Vi possono partecipare tutti coloro che hanno la possibilità e il desiderio di dedicare due/tre ore settimanali per recarsi in una corsia d’ospedale.
Ma cosa fa nella pratica il volontario? Semplice: si reca in una struttura sanitaria nel giorno stabilito, si avvicina ad un malato e gli fa compagnia. A volta lo aiuta in qualche piccola necessità e cerca sempre di farlo nel modo migliore, mettendo a fuoco tutte le proprie risorse: gentilezza, pazienza, comprensione.
Il fondatore, il dottor Erminio Longhini, sintetizzava così l’opera del volontario: «Quando una persona decide seriamente di far parte dell’A.V.O., si renderà conto molto in fretta che la sua è anche una scelta di vita: è una scelta che richiama tutte le sue potenzialità morali, psicologiche, spirituali e, perché no, anche fisiche. Il dono di sé rivolto al malato arriva a fondersi con il dono di sé che il malato fa al volontario. Non c’è più distinzione tra chi dà e chi riceve, ma nasce una reciprocità d’amore che abbatte i muri massicci dell’isolamento e della sfiducia».
E ancora: «È lui, il malato, il centro ed il vertice dell’agire del volontario. Per la situazione che vive, infatti, avverte subito se tu, volontario, sei vero o reciti la parte del buono e del bravo. Si delinea in te, nel tuo intimo, una coscienza nuova, un’urgenza di genuinità, di verità di te stesso. È l’inizio di un percorso faticoso ed entusiasmante».