Il film “Affittasi Vita” del regista lentiaiese Stefano Usardi ha vinto i premi come miglior film e miglior sceneggiatura al Festival internazionale del cinema patologico di Roma. La rassegna cinematografica fondata da Dario D’Ambrosi si è svolta online sul sito www..teatropatologico.com con tanti ospiti del mondo del cinema e della tv, come Claudia Gerini e Marco Bocci, e dal 17 aprile scorso è stato possibile vedere i cortometraggi ed i lungometraggi selezionati arrivati da tutto il mondo.
A rendere unico il concorso è la giuria, interamente composta dagli attori diversamente abili della Compagnia stabile del teatro patologico e dagli allievi del primo Corso universitario di “Teatro integrato dell’emozione”, ideato e realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Il regista Stefano Usardi si è detto molto soddisfatto dei premi vinti e ci svela il segreto del suo lavoro: «Mi piace lavorare con gli attori che conosco perché siamo tutti parte di un viaggio di ricerca che stiamo affrontando, viviamo nel cinema e di cinema ed è la cosa che ci tiene al mondo, non per una questione economica. Stiamo cercando di andare oltre il tecnicismo e capire nuove, semplici, forme per realizzare un lungometraggio.
È difficile perché c’è bisogno di mediare tra tante esigenze, ad esempio questioni economiche ed espressive. Ad ogni modo, da qualche anno a questa parte è sempre più chiara la direzione del nostro cinema dissonante, che probabilmente non cambierà la storia del cinema, ma sta cambiando le nostre vite. Ci mettiamo ricerca costante, studio e, nei limiti delle nostre capacità, vedremo a che punto arriveremo, sempre se si può arrivare da qualche parte. Il viaggio è fondamentale, più della meta in sé. A questo proposito mi piace molto viaggiare, e tra breve uscirà il documentario sul giro del mondo che ho fatto la scorsa estate incontrando le persone sul tema della felicità, intitolato “L’immagine Assente”. C’è anche un editore interessato a pubblicare un libro», afferma Usardi che rivela di avere diversi progetti in cantiere.
«Il prossimo film che realizzerò mi permetterà di confrontarmi con un’icona del cinema italiano, Roberto Herlitzka, e alcuni miei miti personali, come ad esempio Stefano Scandaletti. Le riprese partiranno a fine agosto a Trento, si intitola “Fra due battiti” ed è la storia della ricerca dei motivi per cui vivere, per cui stare con gli altri. Comunque siamo nel pieno dei nostri sogni, di conseguenza siamo più attraversati dalle cose che non consapevoli delle nostre idee» conclude il regista, che in anteprima ci rivela che nel 2024 realizzerà una pellicola interamente ambientata a Borgo Valbelluna.