Metti una solatia collina circondata dal verde, ricoperta di curatissimi nuovi vigneti. Metti il raffinato restauro di uno storico fabbricato con pietre di fiume e travature di alberi secolari, collocato al centro della luminosa Valbelluna, poco oltre il dirupo in cui sorgeva Casteldardo, ai piedi delle boscose colline zumellesi e contornato dall’immensa scenografia di monti del Parco delle Dolomiti bellunesi. Metti un illuminato proprietario, Gianpaolo Ciet, che rivolge un appello artistico ad un amico scultore, Beppino Lorenzet. Metti poi il coinvolgimento dei migliori validi amici scultori.. e ne nasce un evento esclusivo dedicato alla realizzazione di spaventapasseri artistici.
Si tratta del primo simposio regionale di spaventapasseri, che si è svolto mercoledì 1° settembre presso l’azienda agricola “Poggio Pognan” a Mel di Borgo Valbelluna. Coinvolti, oltre a Beppino Lorenzet, Andrea Gaspari di Cortina, Sara Andrich di Barp, Luca Lisot di Santa Giustina, Marco Pangrazio di Asiago con la collaborazione di Luca Tagliabosco, Gianluca De Nard di Sedico e Gianluigi Zeni di Mezzano.
«Il vigneto, rispettoso dell’ambiente nelle sue culture innovative – come ci precisa il responsabile Alex Limana, che accanto a Ciet conduce l’azienda biologica – abbisogna di un contributo per difendersi in maniera naturale dai volatili di passaggio». Tanti, visto che in quel luogo sorgeva un roccolo atto alla cattura degli stormi in passaggio dalle profonde valli alpine verso il valico di San Boldo e oltre, in direzione della costa adriatica.
Si è voluto riprendere quindi con un metodo naturale un’antica tradizione nata sin dal tempo degli antichi romani, come cita il poeta Edoardo Comiotto, e nota ed applicata in tutto il mondo. Ma non certo banalizzata, anzi cogliendo l’occasione della committenza per farne un elemento di studio del territorio coinvolgendo scuole, come ci precisa Lorenzet, in visite di studio-valutazione che porteranno a Natale ad un premio proprio a Poggio Pagnan, luogo che si è riappropriato del suo nome storico e del suo ruolo centrale di ospitalità nella natura.