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Sot i tea de la cesa

Le emozioni in musica di Duilio Maggis

Sot i tea de la cesa

Le emozioni in musica di Duilio Maggis
Vi presento Lentiai - Duilio Maggis

Il maestro Duilio Maggis è personaggio noto nell’ambiente culturale e musicale della provincia. Da vent’anni vive a Lentiai, in uno degli angoli più caratteristici del paese, sot i tea de la cesa: è una via che accoglie i passanti in una vivace atmosfera, sembra di trovarsi in una piazzetta cittadina, con i tavoli all’aperto, dove in tutte le stagioni dell’anno hai l’occasione di scambiare saluti e chiacchiere davanti a un caffè, un aperitivo, una bibita fresca…

Duilio mi spiega che è stato così che ha scoperto la sua casa a Lentiai: «Ci fermavamo al bar, mia moglie ed io, per bere il caffè quando d’estate venivamo in ferie nella nostra minuscola casa di Col di Mel. Ci piaceva fermarci lì. Una volta, alzando gli occhi, abbiamo visto il cartello “Vendesi” alle finestre di una vecchia casa, qualcuno mi ha detto che in passato era stata Ufficio Postale; incuriositi, abbiamo fissato un appuntamento telefonando al numero indicato».

Duilio prosegue il suo racconto. Lui ed Elisa, sua moglie, decidono per l’acquisto della casa piena di sole, dove si trasferiscono nel ’99. Subito entra nel panorama artistico e musicale del paese: collabora con la Società Operaia, musicista in spettacoli teatrali, porta in scena testi, di cui cura la scrittura e regia, presidente dell’Associazione Diabetici di Belluno, fonda «Whiskey distillando Fiori», gruppo di giovani musicisti e voci, conduce a lungo un laboratorio teatrale per bambini e ragazzi organizzato dal Comune: rimangono nella memoria gli spettacoli un po’ folli e un po’ visionari di personaggi improbabili, così vicini alla fantasia dei bambini e degli artisti…
Da vent’anni Duilio instancabilmente si rende disponibile a dare una mano quando c’è da organizzare qualche evento musicale, con la generosità e la riservatezza che lo contraddistinguono in ogni occasione. Nel racconto di questi vent’anni fluisce un fiume di eventi, storie, incontri, quelli citati sono solo alcuni.
«Sono arrivato qui da Milano, dove ho vissuto dall’età di 6 anni, prima abitavo a Trieste, città dove sono le mie radici e dove avrei voluto ritornare. Di Lentiai amo la tranquillità, la bellezza dei luoghi, qui mi sono sempre trovato bene, in particolare con i giovani. Nel tempo ho visto tanti ragazzi dotati di bravura ed espressività che però sono spesso restii a mettersi in gioco, al contrario di quanto accade da altre parti dove molti amano salire sul palco anche se le capacità difettano. Oggi però mancano occasioni di aggregazione, i ragazzi sono più scollegati tra loro, fanno fatica ad impegnarsi a fondo e a lungo, soprattutto quando le proposte travalicano i limiti del divertimento, forse perché manca un serio e continuativo supporto anche da parte delle Istituzioni, si fatica a sostenere lo sforzo per far crescere proposte di qualità…»

Duilio però non demorde, ci sono ancora sogni nel cassetto: la nostra chiacchierata si chiude con un paio di progetti da realizzare. «Peccato che i miei progetti non coincidano con i sogni di Elisa, lei mi vorrebbe in pantofole, a leggere il giornale e a guardare la tv, ma in questo non riesco proprio ad accontentarla!» conclude con convinzione Duilio.

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