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Soranzen, piccolo borgo antico

Come osservarlo con occhi diversi

Soranzen, piccolo borgo antico

Come osservarlo con occhi diversi

Le origini di Soranzen risalgono al Medioevo, periodo in cui nella frazione sorgeva un castello, in posizione dominante, le cui tracce oggi sono andate perse, ad eccezione della chiesetta dello stesso ancora integra a testimonianza di quel nobile periodo storico.

In questo testo, vorrei porre attenzione proprio a quelle parti antiche del luogo che, con il trascorrere del tempo, hanno mantenute integre fino ad oggi le proprie affascinanti caratteristiche.

Percorrendo via Battaglion Spluga, partendo dalla piazza, si ha come la percezione di una composizione urbana ed architettonica d’altri tempi, completamente diversa da quella anonima che ormai siamo abituati a vivere nella quotidianità. Sembra quasi di attraversare uno scenario di un film senza attori (essendo ormai pochi gli abitanti) ma ricco di inquadrature interessanti e scorci che trasmettono l’idea di semplicità e, insieme, della grande dignità di un passato storico importante.

Il percorso, se fatto a piedi, presenta una sequenza di edifici di spalla alla strada e delle aperture verso le corti che, nella loro composizione, suggeriscono una varietà architettonica e cromatica allo stesso tempo. Pur non essendo prevalentemente abitate, le corti si rivelano rigorosamente curate e “coccolate” dai loro proprietari, quasi a voler mantenere quella dignità e quella testimonianza dei tempi andati. Particolarmente interessante risulta l’integrazione degli affreschi presenti lungo il percorso, realizzati da artisti contemporanei del Feltrino, inseriti in modo assolutamente armonioso, utilizzando delle nicchie o delle spalle di muratura che si affacciano sulla strada, tanto da pensare che gli stessi artisti abbiano subito, nel realizzarli, una sorta di soggezione e di fascino per la caratteristica storico-architettonica e cromatica degli edifici.

Arrivati al monumento, si può prendere la salita a destra che porta, attraverso una via alberata, ad un piccolo borgo il cui fulcro è una villa antica (Villa Facino-Pasole) al quale si accede attraverso un arco che attraversa l’edificio di testa. Il fascino di tale scorcio è indescrivibile; una volta attraversato l’arco, si apre la corte della villa con una vista mozzafiato sulla vallata e una chiesetta ad Ovest, originariamente appartenente al castello distrutto sotto la dominazione veneziana, e a Nord uno scorcio su un piccolo borgo di edifici con architettura rurale, a suo tempo sicuramente a servizio del castello o della villa. Verso Nord-Est s’intravede la Villa Martini (inizi Settecento, nel tempo adibita a scuola elementare), sempre in una posizione dominante, per questo privilegiata da nobili, storicamente presenti nel sito.

Scendendo verso via Battaglion Spluga e svoltando a destra, si lascia sulla destra un imponente edificio con caratteristiche architettoniche e finiture importanti (probabilmente anch’esso residenza estiva di nobili fine Settecento), ma l’attenzione maggiore la merita la quinta definita dagli edifici affacciati sulla strada che, con la loro variegata composizione architettonica, creano una sequenza di facciate particolarmente interessante e curiosa.

Continuando il percorso, si arriva al termine di questa quinta, dove si apre una corte che offre verso Sud una vista incredibile sul paese. Su questa corte si affaccia anche l’edificio appartenuto al noto pittore Romano Ocri (pittore veneziano contemporaneo del Novecento) all’interno del quale l’artista aveva ricavato il suo atelier principale e dove ha realizzato, a suo dire, le opere opere più importanti. La sequenza di affreschi realizzati anche su questi edifici si integra con assoluta armonia con gli stessi.
Concludo questo spazio, dedicato al mio paese originario, sperando di essere riuscito ad incuriosire chi non conosce questa realtà, ma soprattutto desiderando invitare chi la conosce a guardarla con uno spirito ed un atteggiamento diverso da quello che abitualmente abbiamo, per riuscire ad apprezzare queste testimonianze di un passato ricco di valori umani.

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