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Serve un ambulatorio sociale

la proposta dell'Auser di Lentiai per i cittadini a rischio

Serve un ambulatorio sociale

la proposta dell'Auser di Lentiai per i cittadini a rischio

Il Comune di Borgo Valbelluna, con il processo di fusione, ha raggiunto un’estensione territoriale ragguardevole ed è terzo in provincia per numero di abitanti: questa nuova dimensione induce a progettare servizi innovativi per la popolazione al fine di prevenire, laddove possibile, eventuali disagi. Un grosso problema che sta emergendo è legato alla sostituzione dei medici di base che tra pochi anni lasceranno il servizio per raggiunti limiti di età: essi non sempre vengono sostituiti, ma i loro pazienti vengono distribuiti tra i medici rimasti in servizio. Nel territorio dell’ex municipio di Lentiai per esempio, nel tempo si sono persi alcuni servizi sanitari territoriali, come il prelievo del sangue, il controllo della glicemia e pressione arteriosa, attualmente sostituiti in parte dalle farmacie.

Un’idea condivisa
L’associazione Auser è ausiliaria rispetto a questi servizi e certamente non può sostituire chi è adibito a svolgerli. Tuttavia, preso atto delle difficoltà oggettive che stanno nascendo, essa ha pensato di promuovere un dibattito sul tema dei presidi medici territoriali, proponendo un progetto che in altre realtà ha dato dei frutti: la nascita di un ambulatorio sociale. Il primo intento è quindi quello di accendere una discussione su questo tema, mettendo di fronte gli enti ed istituzioni che poi dovrebbero garantirne la nascita e fattibilità; ma anche la cittadinanza potrebbe e dovrebbe intervenire, possibilmente in forme costruttive.
L’ambulatorio sociale potrebbe divenire un presidio di prevenzione e informazione, rivolto principalmente alle persone bisognose di cure, che si trovano in uno stato di necessità e in situazioni di emarginazione, spesso impossibilitate a sostenere visite specialistiche a pagamento e di conseguenza a rischio di rinuncia a curarsi.

L’obiettivo e gli utenti
Giovani e anziani, persone rimaste sole ed isolate sia fisicamente che socialmente, ma anche bambini e donne dovrebbero essere i fruitori di questo servizio, in collaborazione e su indicazione dei servizi sociali del Comune, che potrebbero segnalare ed indirizzare gli interessati. Già da tempo, attraverso contatti telefonici o direttamente, i volontari dell’Auser osservano, soprattutto tra gli anziani, preoccupanti segnali di disagio, che si manifestano in vari modi, dalla semplice difficoltà legata all’informatizzazione di tanti servizi fino a forme di depressione più o meno latente. Nelle intenzioni, le visite sarebbero gratuite e concepite comunque come un’attività di supporto per indirizzare e assistere le persone che poi, tramite i loro medici di medicina generale, potranno accedere alle eventuali prestazioni sanitarie.

L’importanza di fare rete
Auser Lentiai, insieme ad Auser di Mel e di Belluno, puntano ad individuare uno staff di operatori sanitari, sia in pensione che in attività, possibilmente di varie specialità, che prestino la loro opera gratuitamente in qualità di volontari Auser. Alcuni medici e infermieri hanno per ora dimostrato, pur con la dovuta prudenza, una certa sensibilità ed attenzione all’argomento; si attende di definire un quadro istituzionale per procedere a richieste ufficiali di collaborazione.

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