Scherma Dolomiti nasce alla fine del 2012, dalla volontà di una decina di persone, per rilanciare e dare vitalità ad una precedente esperienza che era già presente in provincia. L’intento, ancora oggi come alla sua nascita, è quello di dare modo a tutti coloro che sono appassionati di questa disciplina o che vogliono avvicinarsi ad essa di poterla praticare a Belluno, andando ad intercettare un pubblico che va dai bambini (dai sei anni) fino ai master cioè gli adulti di diverse età. Ci presenta questa realtà il suo presidente Giovanni Sovilla.
Come avete impostato l’attività all’inizio del vostro percorso?
Nei primi anni gli atleti sono stati seguiti e preparati nella disciplina del fioretto da Dorina Vaccaroni: schermitrice che ha partecipato a diverse Olimpiadi, Mondiali ed Europei aggiudicandosi una serie di medaglie a partire dai 16 anni di età. Di fatto, lei ha portato a Belluno il metodo di insegnamento del Circolo di scherma di Mestre, lo stesso che l’ha portata ad ottenere questi grandi traguardi. Sempre dallo stesso circolo è arrivata anche Martina Favaretto che, indossando la divisa della Scherma Dolomiti, ha vinto il titolo italiano di fioretto categoria giovanissimi di Riccione nel 2013 ed ora, gareggiando con le fiamme oro, è nella top 10 delle atlete che si stanno allenando per candidarsi alle olimpiadi 2024.
La disciplina della spada, invece, è stata curata da Rau Ciprian: schermidore di origine rumena, laureato in scienze motorie e sportive e Maestro Nazionale della Federazione Italiana Scherma.
Finora a Belluno avete ospitato delle gare?
Certo! Tra le varie possiamo ricordare i due campionati italiani: categoria master con le tre discipline (fioretto, spada, sciabola) e categoria under 23, sempre con le tre discipline, che ha visto come madrina Valentina Vezzali che in quell’occasione ha soggiornato a Belluno per alcuni giorni tenendo anche una conferenza all’Itis “G. Segato” di Belluno in cui ha spiegato cos’è la scherma e si è confrontata con gli studenti.
Ma nella pratica come si gestisce una palestra di scherma?
Non è una cosa molto semplice: la sala dove si tira di scherma necessita infatti di dimensioni minime utili ad alloggiare tutta l’attrezzatura per gli incontri: i macchinari che segnano chi colpisce, il tempo, i punteggi, i rulli ai quali si collegano gli atleti per trasferire il segnale al macchinario, le pedane metalliche. Una sistemazione adeguata permette di poter lasciare tutti questi strumenti in opera mentre in questi anni ci siamo dovuti adattare agli spazi che siamo riusciti a trovare smontando tutto ad ogni fine allenamento. Negli anni siamo passati dal Palasport alla Spes Arena, dalla palestra delle elementari di Castion alla palestra dei Vigili del Fuoco fino all’istituto Renier e quest’anno siamo ospiti della palestra dell’Associazione italiana Sclerosi multipla di Ponte nelle Alpi a cui ricambiamo il favore contribuendo alle spese e dando una mano.
Com’è Scherma Dolomiti oggi?
È un’associazione sportiva costituita da circa 40 atleti che praticano tutte e tre le discipline, seguiti dal maestro friulano Giulio Galassi; abbiamo sempre voglia di continuare a sviluppare interesse e movimento intorno alla scherma nella speranza di avvicinare nuovi interessati e alzare il livello. Per fortuna, non essendo questo uno sport di contatto, con le dovute precauzioni, abbiamo potuto continuare le nostre attività anche durante la pandemia. Nella nostra provincia però non è uno sport molto radicato e le grandi distanze non facilitano le persone a venire a provarlo.
Ultimamente però si sta parlando tanto di spade bellunesi e del progetto “Klang – Interreg VA Italia-Austria” legato all’allestimento di una nuova sala a Palazzo Fulcis proprio sul tema delle armi bianche…
La scherma in realtà si divide in due macro aree: la scherma come disciplina sportiva olimpica e la scherma storica. Noi da due anni a questa parte possiamo vantare entrambe poiché una realtà che praticava la scherma storica a Belluno è confluita in Scherma Dolomiti con l’obiettivo comune di creare un polo provinciale della scherma. Scherma storica Dolomiti ha tra l’altro collaborato proprio con il progetto “Klang” prestandosi per delle riprese nel cortile di Palazzo Fulcis.