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San Lorenzo fra le tradizioni

La creatività del Comitato di Pullir

San Lorenzo fra le tradizioni

La creatività del Comitato di Pullir

La voglia di ritrovarsi, dopo il periodo particolare della pandemia e purtroppo di recenti lutti nella comunità, ha spinto a organizzare per il santo patrono la passeggiata di san Lorenzo: un percorso semplice, in sicurezza, in centro paese. Al campo sportivo, costruito negli anni 70 dai numerosissimi volontari locali, i ragazzi di un tempo hanno saltato il vilisòn e i bimbi di oggi hanno conosciuto i giochi di qualche decennio fa, realizzati con materiali semplici, trovati sul posto. Nel cortile della Adele le nostre “storiche” donne hanno dato vita alla filatura della canapa, della lana e a manufatti con le brattee delle pannocchie, lavori appresi da piccole che ora cercano di tramandare ad interessati.

La terza sosta davanti alla villa di Guillermi, poi sede dell’ex ospedale psichiatrico, ha dato voce ai ricordi di come veniva festeggiato san Lorenzo con la grande sagra, la giostra, i balli estivi. Le colonie di Pullir un tempo erano abitate da numerose famiglie (ora questi stabili sono da più di vent’anni in vendita da parte dell’Ulss) ed ecco che, in tali occasioni, era facile conoscere persone nuove e, perché no, trovare la morosa!

Dopo la strada sterrata antica, mantenuta percorribile dai volontari del paese, ad attenderci nel bosco vi erano un presepe e alcuni spaventapasseri, uno addirittura vivente, con gran sorpresa dei presenti.
Passando poi per il capitello siamo tornati verso la piazza con una sosta al lavatoio, luogo di fatiche e di giochi per i più piccoli. Uscendo da un campo, purtroppo appena abbattuto dalla tempesta, è arrivato il basatera che, stanco, si è inginocchiato e ha baciato il terreno in cambio di un pasto e qualcosa da bere. Troppo tardi visto il raccolto ormai compromesso. Questa scena ha fatto molto riflettere sull’amore e venerazione che soprattutto in passato avevano i contadini per la terra, unica fonte di reddito.

Tornati in piazza il trio dei Caratteri Atipici (due terzi di origine pullirese), che ha accompagnato con letture a tema ogni tappa, ci ha parlato di un’ulteriore tradizione. Nella chiesetta di Pullir si recita a maggio il rosario con il canto delle litanie in latino: è uno dei cavalli di battaglia di Pullir, grazie anche alla dottrina e ai corsi tenuti dalle suore dell’ospedale e alla celebrazione domenicale della messa fino al 2009.

Infine, ecco il rumore di un elicottero: è arrivata la Regina Elisabetta II, accompagnata da bambinaia, pronipote americana e dama di compagnia. Aveva preannunciato il suo arrivo ma, con il Covid, non si poteva sapere…
Dopo tanti secondi posti riservati al Regno Unito in ambito sportivo, nell’intervista la regina ha voluto ribadire la volontà a non cedere il trono. In più, figurarsi se si è voluta sedere al secondo posto del podio a lei riservato!

Un caloroso grazie a tutti quelli che hanno collaborato in vari modi all’iniziativa e a coloro che hanno partecipato alla passeggiata; sono stati al nostro gioco, sicuri di non vedere o sentire cose che sapevano già, ma anzi di esserne stati piacevolmente coinvolti e stupiti.

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