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Salmenega

un intervento idrogeologico per scongiurare allagamenti

Salmenega

un intervento idrogeologico per scongiurare allagamenti
Intervento idrogeologico a Salmenega di S. Giustina

I grandi lavori cantierati lungo la ferrovia, nel tratto in prossimità di Salmenega per ripristino idrogeologico, sono recentemente terminati. L’intervento è stato fatto dalle Ferrovie dello Stato con lo scopo di raccogliere le acque che nei periodi di intensa piovosità tracimano sui binari allagando il sottopassaggio con grave pericolo per i passanti.

Diversi sono i manufatti realizzati: una grande vasca di raccolta e decantazione giusto sotto il colle di Bivai, al termine di un canale che, durante i periodi di forte piovosità, raccoglie e trasporta a valle grandi quantità d’acqua che impattano sui binari. Una seconda gronda di raccolta che corre lungo i binari, realizzata in cemento e posta più a monte di quella già esistente, che scarica sulla vecchia canaletta. Pulita poi la canditoia fino all’imbuto di scarico in prossimità del sottopasso; infine, è stata realizzata una strada lungo la ferrovia per facilitare l’accesso ai mezzi pesanti.

Ora, per valutarne la vera funzionalità, non resta che aspettare il primo periodo di forti rovesci. Sicuramente, come è dato da capire, ci sarà un secondo intervento per allargare il sifone di scarico sotto la ferrovia che non è entrato in questa fase realizzativa.

Intervento che si intuisce necessario, poiché – da come appare l’intera struttura – la nuova gronda ha aumentato la superficie dedicata alla raccolta (funzione di imbuto), ma il diametro del foro di scarico è rimasto quello di prima diventando così un nuovo “collo della bottiglia” per il deflusso.
IL CASELLO FERROVIARIO
Nei pressi dei manufatti spicca solitario il vecchio casello ferroviario diroccato che è stato abitato da famiglie di “casellanti” fino a dopo la seconda guerra mondiale. Infatti, fino ad allora i custodi e responsabili dei passaggi a livello di Bivai, Salmenega, Salmenega paese ed Anzaven abitavano in questa casa mentre i meccanismi per aprire e chiudere le sbarre erano posti nella “garritta” al centro della frazione di Salmenega poco distante la chiesetta.

Giusto prima della guerra era abitato dalla famiglia Zatta, originaria della frazione Cros nel comune di Feltre; una volta trasferita dalle Ferrovie dello Stato nel Trevigiano, il servizio di guardiania fu esercitato dalla signora Elena Bernardi in De Nardin, che vi dimorava con il marito e le tre figlie. Ci rimase fino a quando le Ffss non la licenziarono dopo una visita medica che riscontrò come la custode avesse problemi con la vista. La povera signora, conosciuta come Lina, dovette così lasciare quel lavoro, perché considerata non più idonea a esercitare quel ruolo in quanto “orba”. Peccato che nella sua lunga attività, non avesse mai sbagliato a chiudere le sbarre a nessun passaggio del treno.

Dopo nonna Lina e fino alla realizzazione dei sottopassi nel 1981, la custodia dei passaggi a livello passò in diverse mani: si ricordano Virgilio De Bortoli, Piero Zanatta, Bianca Susan, Gemma Broi, Luigi Scaramuzza, Noemi Gastaldon.

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