La Riserva Alpina di Caccia di Trichiana, che attualmente conta 58 soci, organizza oramai da anni molte attività durante l’anno, grazie alla gestione dei vari consigli direttivi e dei presidenti che si sono succeduti.
Lo so,… qualcuno starà già storcendo il naso, ma è in particolare a queste persone che va il mio invito a leggere quanto segue. Negli ultimi vent’anni la figura del cacciatore, in tutta la provincia di Belluno, è molto cambiata: oltre all’attività venatoria, vengono svolte una serie di attività come manutenzione di strade e sentieri, sfalcio di aree prative abbandonate, collaborazione con le altre associazioni del territorio.
Normalmente gli interventi effettuati dai soci riguardano lavori di recupero ambientale, sfalcio dei pochi appezzamenti prativi rimasti nella zona montana, sistemazione e pulizia dei sentieri e delle strade silvo pastorali. Una nota a parte merita la manutenzione del bivacco Col dei Gai, ristrutturato dagli stessi cacciatori agli inizi degli anni 90, quando ancora non era presente la strada e i materiali venivano trasportati mediante elicottero. Ogni anno viene preparata la catasta della legna tagliata per il camino, eseguito lo sfalcio della strada e del prato nei pressi del bivacco e la manutenzione dello stabile. Tutte queste attività vengono svolte in 4 o 5 domeniche, tutte le estati da quasi 30 anni; la presenza media è sulle venti persone per uscita e l’attività si prolunga per 4-5 ore, concludendosi spesso con un panino e un bicchiere di vino in compagnia.
In particolare, in quest’ultimo anno, dopo il passaggio di Vaia, la nostra attività si è concentrata sulla riapertura della strada silvo pastorale per arrivare al Bivacco Col dei Gai e di quella del monte Frontal. Queste strade e i principali sentieri della parte alta del territorio dell’ex comune di Trichiana sono state riaperte per ben due volte: dopo la tempesta e dopo l’abbondante nevicata di maggio 2019. Tutto il lavoro è stato fatto utilizzando esclusivamente mezzi propri dei soci.
Durante la stagione estiva, sono state ripristinate le palizzate delle principali aree pic-nic, dotando le stesse di tavoli realizzati con il legname di piante recuperate dagli schianti. Tutto il materiale e il lavoro di segheria sono stati pagati tramite legname, anch’esso recuperato dagli schianti. Complessivamente siamo stati impegnati per una decina di giornate, per un totale di circa 650 ore lavorate.
Riguardo ai sentieri, la Riserva si occupa principalmente del mantenimento del Sentiero del Cacciatore che da Melere, attraverso la cima del monte Frontal, prosegue lungo la cresta fra Canal di Limana e Ventacol, fino al Pian delle Femene. La dedica del sentiero a tutti i cacciatori defunti della Riserva è stata concordata con la precedente amministrazione comunale e condivisa con le principali associazioni.
Si presta inoltre collaborazione con altre realtà: la Pro loco per la sagra di Melere, dove prepariamo la maggior parte dei piatti di selvaggina, gli Alpini per la Colletta Alimentare, il comitato organizzatore del Dolomiti Fantasy, ecc. Un doveroso ringraziamento va a tutti i soci della Riserva in quanto tutte le spese necessarie per le attività svolte sono coperte dalle quote associative versate, senza alcun contributo esterno.
Per quel che riguarda gli impegni più strettamente connessi all’attività venatoria, i cacciatori sono costantemente occupati nel censire e gestire le varie specie animali che popolano il territorio, in modo da garantire, durante la stagione venatoria, un prelievo che non vada ad intaccare il patrimonio faunistico. Al tempo stesso, in collaborazione e con la supervisione del Servizio di Vigilanza, si esegue costantemente il monitoraggio e il controllo di alcune specie, in particolare il cinghiale e, ultimamente, il lupo, che si stanno espandendo, provocando seri problemi ad agricoltori e allevatori.
Vorremo, infine, rivolgere un invito a tutte le persone: avvicinatevi alle nostre associazioni senza pregiudizi, approfittando della nostra profonda conoscenza del territorio e degli animali che lo popolano. Questo è ciò che è capitato ai bambini delle scuole primarie di Trichiana e Sant’Antonio Tortal, i quali, dopo aver trascorso una mattina in nostra compagnia, commentavano così: «In mezzo al bosco, guidati dai cacciatori, abbiamo visto tante cose incredibili. È come avere messo degli occhiali con le superlenti.»