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Ripartire su due ruote

L'evento lancio per l'estate del Museo della Bicicletta

Ripartire su due ruote

L'evento lancio per l'estate del Museo della Bicicletta

Acqua passata, tempo che fu. Ricorda letteralmente l’acqua della borraccia passata da un ciclista all’altro come segno di solidarietà sportiva.
“Acqua passata” è il secondo libro del collettivo Bidon (denominazione che, nel gergo del Nord Italia, rappresenta la borraccia), composto da due giovani appassionati di ciclismo e provenienti da Milano, ospiti a Cesiomaggiore lo scorso 19 luglio. Essi raccontano, nella loro seconda pubblicazione, del ciclismo in maniera innovativa, con una narrativa moderna, esponendo aneddoti e fatti al di là del tecnicismo, e rendendo tutto molto più leggendario.

Non solo la presentazione di un libro, ma ben altro per la comunità: « È stato un evento di rinascita e di ripartenza per il Museo della bicicletta “Toni Bevilacqua” di Cesiomaggiore – afferma Fabio Dal Pan, gestore del museo – dopo un periodo di lungo isolamento dovuto alla situazione epidemica e dopo l’avvio della nuova gestione dell’associazione bellunese Isoipse, avvenuta un po’ in sordina a settembre 2019. L’affluenza all’evento era molta e ora ci aspettiamo di poter andare avanti con i prossimi eventi programmati per la primavera , sperando di ripartire il 29 agosto, data di inizio del Tour de France 2020».

L’importanza del museo
Uno degli obiettivi per ripartire è inoltre ridare valore al museo, tesoro nascosto tra montagne della Val Belluna; luogo che valorizza e nutre un turismo sostenibile, che può diventare museo di comunità e un punto d’incontro non solo per gli appassionati di ciclismo ma anche per chi sceglie la bici come mezzo di spostamento oggigiorno.

Il museo è nato dalla passione per il ciclismo di Sergio Sanvido (1928-2015), il quale ha dedicato l’intera vita alla bicicletta come riparatore, restauratore e commerciante di biciclette, e per tre anni, dal 1946 al 1949, ha anche partecipato ad alcune competizioni sportive.
Negli anni 70 iniziò a raccogliere biciclette provenienti da tutto il mondo con l’intento di dare vita ad un museo. È nata così, il 29 giugno 1997, in casa Sanvido, la prima versione del museo storico della bicicletta, dedicato alla memoria del veneziano Toni Bevilacqua, campione del mondo dell’inseguimento nel 1950 e 1951. Sanvido ha voluto donare la sua collezione al Comune di Cesiomaggiore, che nel 2007 ha provveduto alla nuova collocazione di questa preziosa raccolta di biciclette, accessori e memorie del ciclismo nazionale e internazionale. Il Museo ripercorre tutta la storia di questa mirabile invenzione, a partire dal pezzo più antico, e ospita una collezione di manufatti molto pregiati e preziosi con oltre 160 esposizioni.
PeDalare, cosa significa
Fabio, appassionato anch’egli di ciclismo e montagna, afferma che la bici è un mezzo all’avanguardia, imbattibile, uno dei migliori che sia stato creato e richiama l’importanza della bicicletta oggigiorno. «Pedalare è meraviglioso, non solo perché è utile e sano per il fisico ma anche perché è sostenibile. La bici, oltre che per la sua importanza storica, anche per l’aspetto etico in contrasto ai problemi climatici, è promotrice di un turismo dolce e sostenibile, evita il traffico, l’inquinamento… la bici ti fa godere meglio tutto ciò che ti circonda: è un mezzo che non morirà mai e la sua importanza mai morirà. Assistiamo forse oggi a una rinascita della bici come mezzo di spostamento, che deve essere preferito da tutti anche per muoversi in sicurezza e con dei ritmi un po’ diversi».

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