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Ragazze… con le rotelle

Skating Club Sedico sugli scudi

Ragazze… con le rotelle

Skating Club Sedico sugli scudi

Hanno tutte un sorriso imbarazzato, quando le vedo arrivare nel riquadro della riunione on line alla quale sono state invitate. Sono incredule del fatto che stasera faranno un’intervista per “Il Veses”. Proprio noi. Proprio io. Le ragazze con le rotelle. Quelle dei pattini, naturalmente, sulle quali queste atlete dello Skating Club Sedico lo scorso febbraio hanno vinto la medaglia d’argento ai campionati nazionali Aics di Montecatini Terme, sbaragliando gruppi artistici da tutta Italia. Una bella soddisfazione per queste atlete che da anni si destreggiano tra studio, lavoro e allenamenti, supportati dalla formidabile macchina organizzativa dell’Associazione di Sedico che sempre di più riesce a piazzare atleti e squadre di pattinaggio artistico ai più alti livelli nelle competizioni nazionali.

Ragazze, come è andata a Montecatini?
È andata che la nostra coreografia (allestita da Daniel Morandin, 5 titoli mondiali individuali e 4 titoli mondiali coppia, ndr), ispirata al film “Io prima di te”, è piaciuta ai giudici, che ci hanno premiato. Raccontiamo il percorso di un uomo attraverso paure e nevrosi quotidiane fino alla consapevolezza dell’importanza della vita e alla presa di coscienza di quali sono veramente le cose che contano. Una storia molto attuale. Una danza con Manuel Andreani come protagonista e noi a rappresentare le sue emozioni e i suoi dubbi attorno.

Sentivate molto la tensione nel partecipare ad una competizione cosi importante?
Il fatto che non ci sia il pubblico ad accoglierci con il tradizionale applauso di incoraggiamento è effettivamente molto destabilizzante. Poi però sale la concentrazione e la determinazione nel mettercela tutta, nel far vedere il risultato di mesi di impegno e fatica, la consapevolezza che un tuo errore può condizionare il lavoro di tutti. Chiudi gli occhi, fai un bel respiro e vai… lasci che le tue rotelle ti facciano volare!

È uno sport di squadra atipico, in effetti.
Da un certo punto di vista sì: ognuno pattina per sé ma deve rispondere ai movimenti degli altri, alla velocità che deve essere uguale, devi essere in perfetta sintonia con il tuo gruppo, pensare e muoverti come una cosa sola. È l’affiatamento che aiuta l’armonia nell’interpretare un disco, quella che determina i punti in più che i giudici che ti guardano decidono di darti.

Quanto conta l’aspetto esteriore nella vostra disciplina?
Moltissimo! Costumi, trucco, “parrucco” sono tutt’uno con la parte atletica, aiutano a rendere l’idea e a farci essere parte di quello che interpretiamo. È uno sport molto elegante il pattinaggio artistico, che aiuta a prendere consapevolezza del proprio corpo anche dal punto di vista estetico. (Mi vien da sorridere, a vederle, queste belle ragazze già perfette così, in tuta, spettinate e magnifiche come solo le giovani donne sanno essere, ndr).

È uno sport impegnativo senza dubbio, ma resta uno sport di nicchia, specie nel bellunese. Come ci siete arrivate?
Guardando gli spettacoli che lo Skating club organizza ogni anno, invitando i più famosi atleti internazionali! Poi avere una realtà cosi importante e organizzata sotto casa, dove fin da piccole ti accolgono e ti valorizzano come atleta e come persona, è stato sicuramente un fattore determinante nella scelta. (Tutte le atlete, che hanno dai 16 ai 23 anni pattinano da quando erano bambine).

Come si formano le squadre, anzi i gruppi, come si chiamano i team di pattinaggio artistico?
Nascono un po’ dalle scelte degli allenatori (Martina Casanova e Laura Dal Bo’ sono oltre che pattinatrici, anche le allenatrici di questo gruppo) che cercano di dividere gli atleti per le competizioni in base a capacità omogenee e un po’ dall’affiatamento tra le persone. Noi crediamo fortemente nelle collaborazioni, due si stanno allenando con il Grande Gruppo della Società di Vazzola in provincia di Treviso, quattro stanno preparando una numero come quartetto da presentare alle competizioni di marzo. È tutto molto fluido insomma!

Come vi vedete da qui a cinque anni?
Sempre in pista naturalmente, sul podio più alto! (risata corale).

E non avete mai paura di cadere?
Certo, sempre, soprattutto quando sai che se cadi tutto il gruppo viene penalizzato e magari per colpa tua arriviamo tutti nella zona bassa della classifica! (ridono). Però poi realizzi che capita, di cadere, a tutti, e cerchi di vivere l’eventualità in maniera serena,

Vedendole sfrecciare sui pattini viene da pensare che il pattinaggio è un po’ come la vita: a volte capita di cadere, ma solo cosi possiamo imparare a rimetterci in piedi.

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