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Quello che ha tempo e quello che si prende il tempo

Dialoghi al presente

Quello che ha tempo e quello che si prende il tempo

Dialoghi al presente

È necessaria una cura – dice quello paziente.
La malattia non è necessaria – dice quello di fretta.
L’uomo oggi non ha paura di morire, ma ha paura di ammalarsi.
Ammalarsi è una perdita di tempo, di energie e di denaro. Io al lavoro ci andavo anche con la febbre.
Se solo ci si prendesse il tempo di cercare una cura…
Ma se posso avere tutto e subito, perché non farlo anche con la salute?
Una volta avevi bisogno di fare una ricerca per la scuola? Passavi un pomeriggio intero in biblioteca.
Oggi basta un minuto su Internet.
Una volta avevi bisogno di comprare il pane? Andavi in bicicletta fino alla piazza del paese.
Oggi prendi l’auto, così ne approfitti anche per fare il resto della spesa.
Una volta avevi voglia di ascoltare un po’ di musica? Mettevi un album sul giradischi o nel lettore cd.
Album? E chi ha tempo oggi di ascoltare un album?
Ma avrai pure un tempo in cui ti metti in attesa, no?
Con tutte le app che ho scaricato sul telefono, non ho più bisogno di attendere neanche la cena in tavola.
Tutto e subito.
Tutto e subito. Non si può più aspettare. È ora di andare in vacanza, di fare l’aperitivo, di fare festa.
Non ti sembra di essere incastrato in qualche meccanismo?
Può darsi, ma non l’ho costruito io, c’è sempre stato.
A volte mi domando che cosa s’intenda per tornare alla normalità.
Tornare a riempire la tua vita. Un po’ come fai con il tuo telefono: lo riempi di foto e di app, se no, a che ti serve?
Ma è una vita piena anche di stress, ansia, delusioni continue…
E che cosa ti aspettavi?
Appunto. Mi piacerebbe avere a volte l’opportunità di aspettare, di attendere.
E allora mettiti lì nell’angolino ad aspettare, fai come credi. Io non ho tempo.
Il tempo non è qualcosa che hai, è qualcosa che vivi. E mi domando perché facciamo così fatica a tornare indietro, invece che andare sempre avanti. Perché non si abbia il coraggio di smantellare orari di lavoro, il concetto di valore, le regole e le abitudini che ci hanno portato a prevedere la nostra stessa estinzione, ma non per colpa di un virus, ma per colpa dell’inquinamento, del calo demografico, di una società che ritiene il profitto l’unico mezzo per sostenersi…
Ma parli seriamente?
Sì.
Beh, mi piacerebbe starti ad ascoltare, ma non ho tempo. In fondo sei come quei tanti articoli di giornale di cui si legge solo il titolo. Ho altro da fare, io.
Dici che non hai tempo di ammalarti, ma secondo me malato lo sei già.
E cosa consigli.
Comincia col prenderti del tempo per prenderti cura di te. Poi ne riparliamo.

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