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Quando i soccorritori sono pelosi

conosciamo il Nucleo Cinofilo da Soccorso

Quando i soccorritori sono pelosi

conosciamo il Nucleo Cinofilo da Soccorso

Fiammetta era il nome del mio primo cane da soccorso, un animale con una storia di maltrattamenti alle spalle e alla quale ero molto affezionato. Quando morì, fu deciso di ricordarla dando al gruppo il suo nome.” Franco Dal Dura è dal 2011 responsabile e istruttore capo del Nucleo Cinofilo da Soccorso “Fiammetta”, che ha sede a Mel di Borgo Valbelluna. Fondato nel 2005, dopo i primi tempi presso l’ex “Natura a Cavallo” di Trichiana, l’associazione si è trasferita a Mel. Nei pressi del campo sportivo, in un terreno messo a disposizione dal Comune che con l’aiuto dei soci, dei volontari e tramite un’esercitazione Provinciale dell’Ana è stato ripulito, sistemato e dotato di un container adibito a sede sociale.

Fondato inizialmente da quattro persone, il già citato Dal Dura, Massimo Feltrin, Cristina Susana e Gianni Comiotto, il Nucleo conta attualmente 22 membri con 17 unità cinofile brevettate tra superficie e macerie, facendone la 2^ squadra più numerosa in Italia per quanto riguarda gli operativi.

«Entrare a far parte di un Nucleo Cinofilo può essere paragonato a una missione» dice Dal Dura. «È infatti richiesto impegno costante, dedizione e disponibilità. Si inizia con un corso base di obbedienza e un periodo di prova di almeno sei mesi dopo i quali, tramite un esame di primo livello, si valuta se l’animale è adatto a questo tipo di attività. Ci sono poi esami di operatività differenziati tra superficie e macerie che vanno effettuati ogni anno per ottenere il brevetto. Diciamo che un cane diventa realmente operativo dopo uno o due anni».

È chiaro che sia per il cane che per il conduttore serve un costante allenamento e questo viene svolto tutti i mercoledì a Mel a partire dalle 18:30 e tutte le domeniche sul territorio tramite esercitazioni, dove vengono ricreate situazioni in cui ci si può trovare a dover operare. Spiega Dal Dura: «Queste possono svolgersi anche in località distanti da Belluno e comprendono anche quelle organizzate dal terzo raggruppamento Ana. L’allenamento viene mantenuto poi anche con una parte sportiva: ci sono, infatti, degli appositi campionati per cani da soccorso nei quali il nostro gruppo, nel tempo, ha ottenuto buoni riconoscimenti e anche alcuni primi posti. Purtroppo l’emergenza Covid ha fermato le varie attività, dovremmo ripartire entro fine anno con una 24 ore di ricerca a livello Triveneto e gli esami di brevetto annuali».
Per chi fosse interessato ad entrare a far parte di questo mondo, il 16 settembre prenderà avvio un nuovo corso. Qualora leggiate queste righe in seguito alla data, potete ugualmente contattare il signor Dal Dura al numero 3474494060 e chiedere tutte le informazioni del caso.
Chiedo se ci siano razze di cani più indicate rispetto ad altre.

«In realtà no, nel nostro gruppo ci sono sia cani col pedigree che meticci. Il cane ideale è di taglia media e possibilmente dovrebbe essere introdotto a questa attività fin da cucciolo. Tenendo infatti presente che mediamente dopo i dieci anni l’animale non è più ritenuto idoneo, iniziare con un cane di già tre o quattro anni riduce di parecchio il periodo di operatività. Se qualcuno fosse interessato, ma non possiede un cane adatto, possiamo aiutarlo noi a trovarne uno».
Nel futuro, alcuni importanti progetti a livello nazionale.
«Il prossimo anno dovrebbe prender vita la “Squadra Italia”, un programma che dovrebbe portare come risultato finale di avere le unità cinofile pronte entro quattro ore alla partenza da Bergamo, sede nazionale del nucleo, verso uno dei 98 Paesi in cui siamo autorizzati ad intervenire. Ovvio che per ottenere un simile risultato, sia cane che padrone devono essere perfettamente in regola con vaccini, passaporti e qualsiasi altro obbligo comporti uno spostamento internazionale. Sempre nel 2021 dovrebbe inoltre prender vita la colonna mobile del 3° raggruppamento dedicata ai cinofili, con mezzi e servizi specifici».
Prima di concludere la nostra chiacchierata, Dal Dura ci tiene a ricordare il giovane Giorgio Favero, recentemente scomparso.
«Aveva iniziato a collaborare con noi a 16 anni, venendo assieme al padre, quindi si può dire che lo abbiamo visto crescere. All’interno del gruppo faceva un sacco di cose ed aveva un carattere solare. Probabilmente lo ricorderemo con l’organizzazione di un Trofeo interno all’associazione, ma ne parleremo più avanti perché ora siamo ancora tutti frastornati. Ciao Giorgio, ci manchi».

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