Gli occhi del Presidente della Pro Loco Pieve Castionese Maurizio Fontanelle sono determinati ma al contempo sembrano far trasparire la consapevolezza che il mondo negli ultimi 2 anni è cambiato e non tenerne conto sarebbe un grave errore, la battuta d’esordio lo conferma: «Arriviamo da un biennio inedito, la Pro Loco Pieve Castionese di fatto non si è mai fermata, chi la vive da dentro lo sa bene, però l’impegno e le manifestazioni rispetto al pre covid sono diminuite, questo è chiaro.»
La luce in fondo al tunnel covid-19 inizia a scorgersi?
«La speranza è che effettivamente si possa andare verso un periodo simile a quello che conoscevamo negli anni pre pandemici, anche se lo scenario è tuttora in continua evoluzione. La Pro Loco Pieve castionese fin dall’inizio della pandemia ha deciso di affrontare l’emergenza con una filosofia basata sul farsi trovare pronti per la ripartenza e nel frattempo organizzare eventi vecchi e nuovi nel pieno rispetto delle norme e della sensibilità di ognuno di noi.»
Quindi anche il 2021 ha visto l’organizzazione di qualche iniziativa?
«Certo, non ci siamo mai fermati, tra l’altro Il Veses nel corso dei mesi ha sempre dato risalto alle nostre iniziative e questo ci ha fatto molto piacere. Nell’ultimo anno abbiamo, sebbene con alcune limitazioni, organizzato alcuni appuntamenti tradizionali della nostra associazione come la 24 Ore di San Martino e diverse rassegne culturali che hanno spaziato dal teatro alla convegnistica passando per la musica. Purtroppo la sagra del Campanot non è tornata come molti speravano, è stata organizzata anche per quest’anno una versione “light” in cui è stato possibile degustare le tradizionali prelibatezze tra le mura di casa, un’iniziativa apprezzata ma lontana dalla vera Kermesse fiore all’occhiello della nostra Pro Loco.»
Oltre agli eventi classici, avete fatto altro?
«Assolutamente, un po’ l’innata propensione al proporre cose nuove e un po’ un contesto storico completamente diverso ci hanno portato a pensare a nuovi progetti e iniziative, su tutte l’installazione della panchina gigante in Nevegal ma anche l’organizzazione dello spettacolo di mistero, uno spettacolo teatrale tra le vie del centro storico di Belluno alla scoperta della storia della nostra città. Entrambe le iniziative hanno riscosso un successo inaspettato e anche nuove relazioni e collaborazioni importanti per il futuro, una su tutte quella nata con la Torrefazione Bristot in Via Psaro che ha dato un supporto fondamentale nell’organizzazione dell’evento in centro.»
E tutti i vostri affezionati seguaci cosa possono aspettarsi per il 2022?
«Il Consiglio che presiedo si è trovato proprio i giorni scorsi (fine gennaio) ed è emersa in maniera chiara e condivisa l’intenzione di tornare ad organizzare il Campanot, è vero che forse è ancora presto anche solo per immaginare cosa accadrà da qua a giugno, ma la Pro Loco ha deciso di fare tutto il possibile per organizzare l’evento più atteso dai castionesi di tutte le età. Potrebbe essere un’edizione per certi versi limitata rispetto a come siamo stati abituati a vederla nel 2018 e nel 2019, ma d’altronde anche le Pro Loco, seppur senza scopo di lucro, devono star ben attente ai conti delle proprie manifestazioni, ma questo non limiterà la voglia di aggregazione e convivialità.»
Dovrete quindi tornare a mobilitare i vostri numerosi volontari, pensate che dopo questo periodo difficile risponderanno alla chiama come hanno sempre fatto?
«Crediamo proprio di sì, pur non dandolo per scontato ma come la sagra dovrà ripartire per tornare ai massimi livelli, anche tutto ciò che ci sta intorno dovrà farlo a partire dall’anima della Pro Loco ovvero i volontari, sta quindi al Consiglio il compito da qui ai prossimi mesi di coinvolgere nuovamente l’”esercito buono” di persone senza il quale nessun tipo di evento sarebbe mai possibile. Siamo certi che il 2022 ci darà molta soddisfazione in tal senso.»