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Premio Letterario a Trichiana

Letteratura, attualità e opere d’arte

Premio Letterario a Trichiana

Letteratura, attualità e opere d’arte

Un’edizione davvero incredibile, la trentesima, che segnava anche un traguardo importante. Fino a qualche mese fa sembrava dovesse assumere le sembianze di “un’occasione persa”, perché le premesse c’erano tutte: la pandemia, le problematiche del distanziamento sociale, l’attenzione di tutti sul problema clou del Covid-19: contagi, ricadute economiche, RSA, campi estivi per i piccoli; sembrava non ci fosse davvero spazio per nient’altro, tantomeno per la cultura.

Eppure…! Eppure la cultura sa fare miracoli, perché sa sopravvivere a qualsiasi pandemia, anzi rincuora gli animi afflitti. Così, spronati dal tema “Il coraggio di rischiare” scelto per l’edizione 2020 del Premio letterario nazionale “Trichiana Paese del Libro” a fine 2019, quando niente faceva presagire la pandemia, l’Amministrazione comunale di Borgo Valbelluna ha saputo reagire con slancio e finalizzare una edizione da incorniciare.

IL PREMIO LETTERARIO
È stato vinto da Davide Bacchilega di Lugo di Romagna con il racconto “La nobile arte della difesa”; seconda Ilaria Giannini con “La notte di Natale del 1928”, terza Silvana Carcano con “Tienimi in vita”. La proposta del tema è stata scelta da Tiziano Scarpa, scrittore veneziano, Premio Strega 2009, autorevole presidente della giuria. La parola felicità è tra le prime usate da Tiziano Scarpa: «Cerchiamo la felicità che ci ricorda mentre in alcuni casi siamo noi a cercare il rischio, in altri ci possiamo trovare in situazioni davvero terribili. Altre volte non siamo noi a decidere di rischiare. Siamo costretti a farlo per aiutare noi stessi o qualcun altro: per salvare la vita di chi amiamo, o anche di uno sconosciuto. Veniamo coinvolti in situazioni che ci stravolgono e per affrontarle dobbiamo farci forza, una forza inaudita. Dobbiamo trovare in noi energie speciali. Sono qualità che non sapevamo nemmeno di avere, perché non ci era mai capitato di ritrovarci in circostanze simili».
DUE AUTOREVOLI OSPITI
Le serate che hanno preceduto la premiazione sono state un importante momento per riflettere su argomenti di attualità.
Telmo Pievani – docente universitario, filosofo della scienza ed evoluzionista – è stato il primo grande ospite in Piazza Papa Luciani a Mel mercoledì 2 settembre. In un clima suggestivo di una serata fresca di fine estate, Pievani si è cimentato in un argomento impegnativo quale “Elogio dell’imperfezione”.

Queste le sue parole:“Noi siamo il risultato di una serie di imperfezioni che hanno avuto successo. Il nostro cervello e il nostro genoma, due tra i sistemi più complessi che la natura abbia prodotto, sono pieni di imperfezioni. Ripercorrere la storia dell’imperfezione è importante perché oggi una potentissima specie imperfetta domina il pianeta: l’uomo”.

Francesco Giavazzi – docente all’Università Bocconi, editorialista de “Il Corriere della Sera” – ha analizzato il tema “Occupazione, crescita, sostenibilità. Quale futuro per l’Italia post Covid” davanti ad un nutrito pubblico venerdì 4 nel cortile dell’oratorio di Lentiai.

Il professore ha analizzato le conseguenze della pandemia, avanzando proposte e ammonendo sui possibili errori. “Nulla sarà più come prima”, la sintesi: proprio perché costretti dagli effetti della pandemia, Giavazzi ha sottolineato come sia fondamentale ripensare ai nostri modelli economici e ha indicato, quale miglior investimento, l’educazione scolastica dei nostri ragazzi, patrimonio più pregiato della nostra società.

OPERA ZERO
Sabato 5 settembre, alla presenza di un numeroso pubblico, è stata scoperta e inaugurata l’“Opera Zero” pensata dall’artista Paolo Moro, con il coordinamento della Associazione Culturale Veses, donata dall’Amministrazione Comunale al paese di Trichiana in occasione del trentennale.
L’opera è incentrata sulla figura in legno di un bambino intento a leggere un libro, alle cui spalle escono serigrafate delle lettere che rappresentano “La Parola”, l’intero in armonia con i due libri su cui è seduto. Eseguita con il supporto di imprenditori locali DSG srl e DGN di Nicola Dalle Grave e il coordinamento dell’architetto Michelangelo Zanin, l’insieme ha alla base una panchina anch’essa a forma di libro rovesciato. «L’opera sarà completata solo quando le persone si siederanno sulla panchina per conversare, socializzare, leggere e pensare» così ha concluso, soddisfatto, lo scultore autore Paolo Moro. Molti sono stati gli apprezzamenti per l’opera definita molto bella, essenziale e ben inserita nel contesto della piazza.

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