Torna, alla sua trentottesima edizione, la Pedavena-Croce d’Aune, in programma dal 3 al 5 settembre. Il grande ritorno del Campionato Italiano Velocità Montagna sulle rampe della celebre salita veneta, dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, ha aumentato la passione e la dedizione del Comitato organizzatore “Amici della Pedavena Croce d’Aune”. Lo staff è al lavoro a pieno regime, monitorando costantemente la questione sicurezza.
«Siamo chiaramente molto motivati ed entusiasti» ha commentato Lionello Gorza, presidente del Comitato. «La nostra cronoscalata è confermata, abbiamo già in mente qualche novità, tante conferme per rendere questo ritorno, dopo lo stop forzato dello scorso anno, particolarmente memorabile. Aci Sport è dalla parte di noi organizzatori, il dialogo è continuo e non vediamo l’ora di sentire nuovamente i motori accendersi per sfidarsi lungo il nostro tracciato». Proprio Aci Sport metterà in campo un importante dispiegamento di forze per garantire la visibilità anche in tv e web tramite streaming.
Cinquant’anni di storia
La cronoscalata Pedavena-Croce d’Aune, corsa automobilistica di velocità in montagna, costituisce senza dubbio la competizione sportiva più longeva fra tutte quelle realizzate sul Monte Avena. Proprio quest’anno celebra i 50 anni dalla sua istituzione, l’11 luglio 1971, su iniziativa di un gruppo di appassionati di macchine e motori provenienti da tutto il Feltrino, con il supporto organizzativo nelle prime tre edizioni dell’Automobile Club Belluno e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Feltre. Attraverso questa collaborazione si evidenziò così fin dalle origini l’intento di coniugare insieme sport e turismo.
Alla prima edizione parteciparono 155 piloti, di cui 11 bellunesi, per raggiungere poi nelle ultime edizioni 250 piloti iscritti ed un numero di spettatori sempre più consistente (diverse migliaia di appassionati). Dal 1974, per 11 anni, la gara fu sospesa in seguito ad un grave incidente occorso sul tracciato del Nevegal, che provocò l’interruzione di tutte le corse automobilistiche in montagna (compresi i rally), in attesa di emanare più rigorose norme di sicurezza.
La crescita negli anni Ottanta
Nel 1984 grazie all’impulso del Comitato Organizzatore “Amici della Pedavena Croce d’Aune”, la corsa riprese i vecchi fasti, riscuotendo crescente successo. Fu peraltro ancora sospesa alcuni anni per problemi organizzativi (nel 1987, nel 1990, nel 2005 e nel 2020 per la sciagurata pandemia). Dal 1991 la gara venne riconosciuta come prova ufficiale del Campionato Italiano di Velocità in Montagna (CIVM) e dal 1993 fu aperta non solo alle auto moderne, ma anche alle auto storiche, molto apprezzate dal pubblico. Il percorso di gara si sviluppa tradizionalmente su circa 8 km (prolungato in talune edizioni a 10 km, con arrivo spostato dalla Piazza di Croce d’Aune a Casere dei Boschi), con un dislivello di 676 metri ed una pendenza media del 7,8 per cento. Si tratta un percorso molto tecnico, gradito a molti piloti nazionali e stranieri.
Vincitori “leggendari”
Fra i vincitori, diversi sono entrati nella leggenda delle corse automobilistiche in salita: il palermitano “Amphicar”, vincitore delle prime due edizioni alla guida della mitica Fiat Abarth 2.000 (ormai un “pezzo da museo”), risultato in seguito trionfatore anche della prestigiosa Targa Florio; Enzo Baribbi e Romano Casassola con tre vittorie a testa, Pasquale Irlando con ben quattro edizioni vinte, Mauro Nesti con due, ma il record assoluto spetta a Simone Faggioli (14 volte Campione Italiano di velocità in montagna e 11 volte Campione europeo) con ben dieci traguardi assoluti a Croce d’Aune.
Sono stati questi piloti ad accrescere nel tempo il prestigio della corsa pedavenese, anche se i veri vincitori restano “Gli amici della Pedavena Croce d’Aune”, tenace gruppo di volontari che, di anno in anno, hanno affrontato sforzi eroici per garantire il regolare svolgimento della gara, in condizioni di sicurezza per i piloti e il pubblico e nel rispetto dell’ambiente.