Interessarsi alle nostre piccole attività commerciali, capirne il valore sociale ed economico per garantire al territorio una fruibilità e una valorizzazione migliore. Con questo scopo abbiamo raccolto la testimonianza di Giada Bassani, commerciante e sarta di Pedavena.
Come vede la situazione commerciale a Pedavena?
Nel mio piccolo, purtroppo non molto bene; ultimamente ho visto un calo di vendite rispetto anche all’anno scorso, mi sembra che quest’anno si stia facendo più fatica. Non so se la gente è preoccupata, spaventata o proprio in confusione e ciò incida negli acquisti. Però sono contenta che abbiano aperto nuove attività, ad esempio il noleggio di biciclette. Spero che anche questa, come altre, contribuiscano a far venire un po’ più gente a Pedavena che, con la riapertura del bar, magari, si rianimerà di nuovo.
Com’è andata durante il periodo del lockdown?
La sartoria è un’attività complicata ma sono riuscita a lavorare un po’ con la consegna a domicilio, con clienti che già conoscevo. Per il resto, forse le pizzerie hanno lavorato bene con l’asporto, mentre i bar (gelaterie a parte), essendo piccolini, hanno faticato e alcuni hanno pensato non valesse la pena tenere aperto.
Come valuti la collaborazione tra commercianti, Pro loco e amministrazione?
La trovo ottima: amministrazione e Pro loco comunicano benissimo, sono affini e gli obiettivi sono abbastanza comuni. Con i commercianti, infatti, hanno avuto un occhio di riguardo per Natale con la raccolta fondi per le famiglie bisognose, che sono riusciti a gestire monitorando tutte le tipologie di attività.
Come vedi il futuro del commercio a Pedavena e, in particolare, la nuova questione del distretto?
Sono fiduciosa su questo discorso del distretto; lo trovo una bella opportunità per noi, ci dà un po’ di margine per qualche iniziativa in più. Poi, l’ideale sarebbe riuscire a collegare maggiormente Feltre e Pedavena per far conoscere le nostre attività un po’ più in là.