Paolo Fornasier, 28 anni, è un giovane pianista e compositore, originario di Sois. È un artista capace di riuscire a conquistare un vasto pubblico, dai più giovani ai più adulti, con la sua particolare ed ampia varietà musicale.
Attualmente insegnante presso il Liceo musicale “Renier” di Belluno di Storia della musica e teoria e analisi, Paolo ha un senso del ritmo innato, germogliato sin dalla tenera età, quando a un anno e mezzo batteva le forchette a ritmo di musica.
Grazie alla madre clarinettista e insegnante di musica alle medie, poté avere un pianoforte a casa, con il quale Paolo iniziò a tirare fuori tutte le cose che gli passavano per la testa, all’inizio solo a orecchio, senza regole, ingenuamente. Poi nel fiore della creatività, all’età di cinque anni iniziò a creare delle brevi composizioni: «Mi divertivo, copiavo un po’ anche quello che sentivo, soprattutto dei cartoni animati» ricorda Paolo.
Il suo percorso di formazione lo ha visto partecipe sin dai sette anni, presso la scuola “Miari” di Belluno, dove ha studiato pianoforte. Di lì a poco iniziò anche a fare solfeggio, utile perché «quando metti insieme l’orecchio assoluto alla teoria armonica si riesce a fare tutto, sintonie di tonalità, accordi, melodie…» afferma Paolo, continuando le sue composizioni sempre più sofisticate, passando dalla musica classica al blues e al jazz.
Durante gli anni del liceo classico a Belluno, iniziò a frequentare il corso di composizione presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” a Venezia e, dopo qualche anno, anche il corso di pianoforte, della durata di dieci anni ciascuno. Diplomatosi in pianoforte nel 2013, si trasferì a Milano, dove iniziò a studiare “Musica per le immagini” presso la scuola civica “Claudio Abbado”, e continuò i restanti anni di composizione presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. «Quello del Conservatorio è stato un percorso importante e impegnativo» dichiara Paolo, soprattutto per quanto riguarda l’esame per il diploma di composizione. «Pensate che i candidati vengono sottoposti a 5 prove, 2 delle quali da 36 ore ciascuna, che consistono nello scrivere una parte di movimento di quartetto d’archi dato dalla Commissione e vengono chiusi in una stanza con solo carta, penna, tante matite, tante gomme e un letto».
La partecipazione per due anni di fila ad una Masterclass di musica per film intensiva svoltasi a Siena, presso l’Accademia Chigiana di alta specializzazione musicale – dove ebbe come maestro Luis Bacalov, pianista, compositore, direttore d’orchestra argentino, famoso oltretutto per aver vinto il Premio Oscar nel 1996 per la colonna sonora del film “Il postino” – lo avvicinò ancor più alla musica per le immagini, «perché con la musica è come se le immagini si risvegliassero e venissero valorizzate».
Il giovane ha realizzato inoltre negli anni numerosi progetti, sia personali che in collaborazione con altri artisti locali, tra cui “Belluno Alza la voce”, progetto di raccolta fondi per il territorio della provincia messo a dura prova dal maltempo.
Recentemente è stato all’Istituto italiano di cultura per un mese come artista residente, dove ha potuto realizzare un proprio progetto, componendo brani inediti sui tasti di un prezioso pianoforte Fazioli, e concludendo con un concerto aperto a tutti.
“Pauliverse” [au=o] è il nome del progetto a cui lavora da qualche tempo. I sentimenti, i mondi ed i pensieri di Paolo si fondono insieme a linee di pianoforte profonde e intime, armonie aperte, rumori, onde di synth, orchestre, ritmi vari, suoni del mondo, trasportando l’ascoltatore in spazi sconfinati e viaggi emotivi immaginari. Così è nato “Transmissions”, il primo album con dieci suoi brani.
Il 4 dicembre 2020 è uscito anche l’ultimo singolo “Adagio”, un pezzo impegnativo che combina 120 tracce di strumenti, tra archi virtuali, processati tanto per renderli naturali e far risultare il suono più reale, con melodia e armonia. Questo è un risultato di mixing di genere ibrido, tra elettronica e musica per film, raggiunto con la pratica e tante ore di lavoro, un obiettivo che aveva nel cassetto da due anni.
L’8 gennaio 2021 è uscito invece un riarrangiamento di “Transmission 2”, una versione solo piano. Tutto è disponibile online sul sito bandcamp.com scrivendo “Pauliverse”.
Paolo conclude che ognuno deve seguire le proprie passioni, fare quello che ama, senza fare confronti tossici con altri artisti. La competizione è altissima nel mondo, ma ognuno è unico. Un consiglio per chi crea musica è quello di provare più generi possibili e percorrere diversi itinerari, praticare tanto, grazie soprattutto alla tecnologia, accessibile a tutti.