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Paolo Dal Molin

Un campione alle Olimpiadi di Tokio

Paolo Dal Molin

Un campione alle Olimpiadi di Tokio

«Ciao Paolo, ti disturbo?». «Vai tranquillo sono all’aeroporto di Amsterdam mi sto imbarcando per New Castle (UK) per partecipare ad un meeting di atletica in vista delle Olimpiadi». Già, le Olimpiadi di Tokyo 2020 (XXXII edizione): il sogno diventato realtà per Paolo Dal Molin, dopo aver staccato il biglietto nella disciplina dei 110 metri ad ostacoli con il tempo di 13 secondi e 27 centesimi che gli è valso il record italiano sulla specialità.

Quando leggerete questo articolo, Paolo avrà già gareggiato e la cerimonia di chiusura di domenica 8 agosto avrà già calato il sipario su questa edizione, che verrà ricordata nella storia per l’austerità della mancanza degli spettatori ed in particolare, per noi bellunesi, per aver visto gareggiare un atleta di origine bellunesi, anzi di Santa Giustina, scusate – mi correggo ancora – di Salzan!

«Le Olimpiadi sono il sogno di tutti ma non sono un traguardo – spiega Paolo -. Non amo sedermi e crogiolarmi sugli allori, sono abituato a lottare a fondo, preferisco rimettermi in gioco. Sto lavorando per affinare i particolari. Quanto posso valere? Non lo so, il record italiano avrei voluto realizzarlo prima se il fisico non mi avesse fermato. Mi avevano dato per morto, ora sto avendo i risultati per quello che ho seminato negli anni precedenti; sto incassando anche i crediti che avevo accumulato quando la sfortuna mi aveva fatto quasi smettere a causa di molti infortuni patiti. Cosa mi aspetto dalle Olimpiadi? Beh, innanzitutto, se sto bene, di migliorarmi. Saranno 40 gli atleti che martedì 3 agosto partiranno come me dai blocchi di partenza, io sono accreditato del 16° tempo; 4/5 atleti sono stabili nelle alte prestazioni, poi è una “roulette”! La mia specialità sono proprio “gli ostacoli” e, declinando il nome, tutto può succedere. L’obiettivo è la finale, che sarebbe una buona partenza».

Paolo gareggia per le Fiamme Oro (Polizia) ed è allenato da Antonio De Sanctis, ex ostacolista. «Le Fiamme Oro sono parte della mia famiglia, perché mi hanno sempre sostenuto. Anche se in alcuni momenti difficili della mia carriera, sono dovuto andare all’estero in Germania, dove vive mia mamma, per curarmi il piede».

Qualunque sia stato il risultato, Paolo la sua gara l’ha già vinta dall’inizio, contro la sfortuna degli infortuni, questo grazie alla sua tenacia e al sostegno di Vanessa, la sua ragazza, che lo spinge con il suo amore sempre più veloce e sempre più lontano.

Paolo, UN “PARTÙT” DA SALZAN
Paolo porta il cognome della discendenza di uno dei rami storici dei Dal Molin di Salzan di Santa Giustina, quello dei “Partùt” o dei “Dappartùt”, come è soprannominato un suo antenato, Pietro, nato nel 1758. Ma il casato affonda le radici ben più lontano. Dalla ricerca conclusa nel 2000 negli archivi della parrocchia di Santa Giustina, del casato dei Dal Molin c’è traccia già nel 1588 con l’atto di nascita di Uliana fia de Donà q [quondam] Nadal dal Molin à Salzan et de Cat.na sua moglie natta alli 28 Aprile […]. L’anello documentale si interrompe, ricostituendosi con un Vettor dal Molin padre di Donà [1624?] che, con la moglie Uliana, dà i natali a Domenico [1662] che dà origine a due successivi casati dei “Dappartùt” e dei “Titòi- Dall’Agata”; a Nadal [1665], che dà origine ai casati dei “Cavalèt” e “Castelòt”, e Vettor [1668] che dà inizio ai casati dei “Ròndoi” e dei “Nate”.

Da Vettor Dal Molin si susseguono, per arrivare a Paolo, 13 generazioni. Il bisnonno di Paolo, un certo Roberto Rodolfo [1907-1980], detto “Berto Partùt”, era un abile fisarmonicista che accompagnava le feste dei matrimoni e le sagre paesane. Dall’unione con Zanolla Marina nacquero Carlo, Remo, Gabriele (il nonno) Germana, Franco Romolo, Luciana, Silvana. Nel 1971 nasce Liliane da Gabriele [1936] che in secondo matrimonio aveva sposato Pauline Ebondji, conosciuta in Camerun. All’età di 16 anni Liliane diventò mamma di Paolo, che nasce in Camerun, ma ben presto si trasferisce in Italia a Occimiano (AL) vicino a Casale Monferrato, grazie all’interessamento di Ernesto Bera, padrino di battesimo di Paolo. «Io e mia sorella Marina, siamo andati via dal Camerun, dove gestivo dei ristoranti, per dare un futuro e delle opportunità di vita a Paolo» ci spiega Liliane. «Subito eravamo andati in Francia, ma Paolo non si trovava bene, così ci siamo trasferiti a Occimiano, che recentemente ha dato la cittadinanza onoraria a Paolo Dal Molin». Il resto è storia di oggi.

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