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Oratorio di S. Giustina

volontari all'opera per la manutenzione... in attesa dei ragazzi

Oratorio di S. Giustina

volontari all'opera per la manutenzione... in attesa dei ragazzi

“No ghen’é mai an mal, se no ghen’é an ben”
(non c’è mai un male al quale non corrisponda altrettanto bene).

Così dice un antico, ma ancora attuale proverbio popolare. Solo che questa volta il male è stato decisamente più forte e devastante del bene che ne è scaturito. Già! Con la fine di maggio, l’oratorio parrocchiale di Santa Giustina si è letteralmente svuotato a causa del Covid-19. Un oratorio i cui spazi da qualche anno ormai vedono un pullulare di ragazzi davvero notevole. Il catechismo, gli incontri A.C.R., le attività dell’oratorio estivo, del G.R.O.S., del gruppo famiglie, il grande parco, l’attività durante la festa della patrona, il bar con il baccalà del venerdì, incontri, serate e riunioni nella capiente sala parrocchiale e, dulcis in fundo, l’indovinata e preziosa attività del doposcuola che coinvolge quasi un centinaio di ragazzi di elementari e medie con il pranzo a mezzogiorno e compiti e svago pomeridiani. Tutto come per incanto si è fermato. Così ha sentenziato quell’invisibile virus. E tutto è purtroppo anche attualmente fermo e vuoto.

Alcuni essenziali lavori di ordinaria manutenzione allo stabile erano in programma da tempo. Aule, corridoi e giro scale necessitavano di imbiancatura e porte e finestre di verniciatura. Il problema inizialmente era che, tutti i giorni e a tutte le ore, i ragazzi di quella o questa attività presidiavano i vari spazi. Con lo svuotamento totale dello stabile si è presentata l’occasione giusta per intervenire e così tre/quattro volontari, nel mese di giugno hanno imbiancato aule, corridoi e vani. In un successivo momento (precisamente nell’ultima settimana di agosto e nella prima di settembre) una squadra di oltre venti volontari ha ritinteggiato tutti i serramenti compresi quelli della sala parrocchiale e della “Scoletta” (cappella).

È toccato poi a cinque/sei bravissime volontarie il compito delle pulizie di fino, sia dopo l’imbiancatura che dopo il lavoro sui serramenti. Volontarie che da anni garantiscono (sempre gratuitamente) le pulizie settimanali dello stabile. Nel frattempo altri volontari hanno imbiancato parte dell’asilo parrocchiale in vista della riapertura di metà settembre. Altri ancora hanno svolto un’importante e necessaria bonifica, con idropulitrice e olio di gomito, al vasto sagrato attorno alla grande chiesa parrocchiale pavimentato a sampietrini. Lavoro poi completato da una ditta locale che ha sostituito i sampietrini rovinati e spalmato la sabbia mancante. Questo è, in sintesi, il “bene” estivo scaturito di cui si parlava sopra.

Ora questa grande “cattedrale nel deserto” rivestita a festa attende impaziente di essere nuovamente invasa dal vociare, dalle corse e dalla gioia di tantissimi bambini e ragazzi e dalle tante attività degli adulti. Attendiamo tutti con ansia il nulla osta da parte di lui: il Covid-19! Giunga intanto da queste pagine del “Veses” oltre al grazie del parroco don Gianni Trevisan, anche quello di tutta la comunità santagiustinese che, in una forma o nell’altra, gode da diversi anni del prezioso servizio che questa importante e quasi indispensabile struttura parrocchiale offre. Grazie ai tanti laboriosi volontari che sempre e comunque quando vengono convocati rispondono di buon grado e spontaneamente: presente!

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