Gioia Sacchet, Marco Menozzi, Sonia Zecchin, tutti e tre residenti in Valbelluna e lavoratori Luxottica, insieme ad altri due italiani sono partiti per la regione dello Yunnan, che si trova a sud-est della Cina, per raggiungere altri volontari, come loro, del gruppo Onesight – in totale una cinquantina di persone provenienti da ogni parte del mondo – con attitudini ed impieghi diversi, ma tutti uniti per un unico scopo: donare la vista a bambini e ragazzi meno fortunati.
La missione si è svolta da fine ottobre a metà novembre. OneSight è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro che offre alle comunità meno sviluppate nel mondo la possibilità di accedere a cure oculistiche di qualità e occhiali. La sua missione è combattere la crisi globale dell’assistenza oculistica, un problema che riguarda più di un miliardo di persone. In qualità di principale sostenitore di OneSight, Luxottica contribuisce ogni anno con il supporto operativo, la fornitura di montature e l’impegno di circa 23.800 persone tra medici e dipendenti.
Nello Yunnan in due settimane sono stati visitati ben 4.667 ragazzi in età scolare provenienti dalle scuole della regione dello Qiaojia, in gran parte da campagne e villaggi poveri. Ben 4.340 alunni (il 93%) necessitavano degli occhiali da vista, ma soltanto il 10% di questi possedeva già un paio di occhiali. Proprio per questo motivo questa regione conta un elevato tasso di dispersione scolastica.
Per Sonia, alla sua terza missione è stata “un’esperienza unica, donare la vista a chi non può permettersi un paio di occhiali, dove la povertà prevale con la miseria di sopravvivere quotidianamente… i tanti grazie che ci dicevano i bambini, abbozzando un “thank you, thank you”… ho visto cose che non pensavo esistessero più!”.
Marco racconta: “Prima di partire ero quasi spaventato ; lì stato bellissimo essere in mezzo a tutti questi ragazzi che ci sorridevano dal mattino alla sera. E rendersi conto di come gli cambiava la vita il fatto di poter vedere bene”.
Gioia ci racconta uno dei momenti più significativi: “Una bambina di nome Junyan mi aveva vista in clinica, le avevo fatto scegliere la montatura più adatta e, nei giorni successivi, mi ha fatto arrivare una lettera dove spiegava il suo desiderio di rimanere in contatto con me. Colpita dal suo messaggio le ho comprato un quadernino, dove nella prima pagina ho risposto alla sua lettera, lasciandole anche la mia e-mail ed un piccolo compasso. Volevo che l’insegnante glielo consegnasse, ma Onesight ha fatto di più, conducendomi nella sua scuola per incontrarla personalmente. Junyan, quando mi ha vista ed ha capito che le stavo portando un dono, si è commossa e mi ha detto delle parole che rimarranno impresse indelebili nella mia mente per sempre: “Ti ho vista in clinica e sono rimasta colpita dalla tua allegria, hai aiutato tante ragazzi come me a vedere. Per me sei un esempio! Quando sarò grande vorrei essere come te, girare il mondo, per conoscere altre persone ed aiutarle! Grazie di tutto!”. Io sono rimasta esterrefatta dalle sue parole, dalle sue lacrime di gioia, dal profondo pensiero di questa bambina di soli unidici anni. Spesso nella quotidianità facciamo cose importanti per gli altri, per le quale non veniamo minimamente apprezzati, anzi sembra che sia tutto “dovuto” o scontato, mentre Junyan, con la semplicità unica dei bambini è riuscita ad esprimere gratitudine per un gesto così piccolo!”.