Un milione e 330 mila euro andranno a favore delle attività lattiero-casearie del Bellunese. Sono gli ottimi risultati del bando per lo sviluppo delle attività economiche: 250 mila arriveranno dalla Provincia di Belluno, il resto dal Fondo per i comuni di confine grazie a un importante lavoro di squadra. Sono pervenute tredici domande, tutte finanziate all’80 per cento – da un limite minimo di 20 mila euro a un limite massimo di 184 mila euro – ed è stata pubblicata la graduatoria, come ha annunciato il presidente della Provincia Roberto Padrin.
L’importanza del sostegno è stata ribadita dal deputato Roger De Menech del Comitato paritetico Fondo Comuni confinanti: «Arrivare all’80 per cento del finanziamento significa dare una mano concreta alle latterie e alle malghe con allevamento e, inoltre, garantire una tutela concreta del territorio e della sua manutenzione. Il settore primario riveste una grande importanza e, tramite il bando, abbiamo potuto contribuire al suo miglioramento anche dal punto di vista tecnologico e non solo».
Grazie a una collaborazione intelligente, sono stati distribuiti i fondi un po’ in tutto il territorio bellunese (grazie all’intervento della Provincia si sono potuti includere comuni non confinanti) con ricadute importanti sull’intero comparto: le tredici cooperative agricole finanziate, infatti, danno lavoro a un’ottantina di aziende agricole per un totale di circa 600 lavoratori impiegati.
Le esigenze sono “partite dal basso” – ha sottolineato Michele Nenz di Coldiretti- con attenzione a tutte le aree del Bellunese, senza disparità: nove cooperative appartengono all’area dei Comuni di confini, quattro sono in seconda fascia, come chiarito dal consigliere provinciale Simone Deola, delegato ad agricoltura e ambiente. La maggior parte sono della Valbelluna, ma si arriva sino all’Agordino, passando per Livinallongo, Colle Santa Lucia, Canale, Tambre, San Pietro di Cadore.
L’obiettivo – progetto pilota che potrebbe fungere da esempio a livello nazionale – è puntare a un miglioramento qualitativo tecnologico e questo rappresenta il primo step di un percorso che punta a investire anche in formazione sulla vendita e in strategie di marketing, temi per i quali vi sono ancora risorse ancora a disposizione.
A portare la voce del comparto Roberto Chissalè, presidente della cooperativa agordino latteria di Vallata, e Orazio Da Rold, presidente della cooperativa agricola di Tisoi, due delle coop che hanno beneficiato del bando: entrambi hanno testimoniato l’importanza di un miglioramento produttivo, e dunque qualitativo, con benefici anche sul comparto turistico e in contrasto allo spopolamento.
I fondi si tradurranno, ad esempio, nell’acquisto di nuovi macchinari per produzione, commercializzazione e distribuzione, compresi software e hardware dedicati e mezzi in grado di mantenere la catena del freddo nel trasporto. Nel caso della cooperativa agordino in impianti per la refrigerazione e la scrematura automatica, per il confezionamento, mezzi refrigerati o, nel caso della cooperativa di Tisoi, in confezionatrici, banco frigo, sistemi di refrigerazione, ecc.