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Ode alla vita dei piccoli centri

il coraggio degli imprenditori che investono su Pez ed i suoi paesani

Ode alla vita dei piccoli centri

il coraggio degli imprenditori che investono su Pez ed i suoi paesani

Da “Pezziana” doc – ora “Vesessiana” di adozione – non posso rimanere indifferente al coraggioso gruppo che per la terza volta in poco più di un decennio si rimetterà in gioco nel paese di Pez. Un minuto market dal nuovo stile, nuovo nome ma soprattutto nuovi servizi – tra cui l’angolo bar, per offrire, oltre ad un sorriso e prodotti freschi, un confortevole “piacere” di metà mattinata – è stato inaugurato lo scorso 28 maggio fronte alla piazza di Pez.

La news è che molto presto, il 21 giugno, l’offerta verrà ampliata da un’ulteriore apertura, con il ritrovato servizio di pizzeria d’asporto che sarà localizzato proprio nello stabile adiacente.
Inutile sottolineare come questi nuovi inizi rappresentino un importante passo in termini di rivitalizzazione per un piccolo centro come quello di Pez, ma vorrei fare un’aperta riflessione con tutti i nostri lettori su quanto conti il nostro ruolo come consumatori e quindi principali fruitori dell’offerta di tali iniziative.

Diversi media, nei mesi scorsi, hanno parlato del Coronavirus, oltre che nei suoi aspetti drammatici, anche cercando di coglierne gli aspetti più positivi. Ad esempio, quello per tante categorie ha rappresentato un momento di crisi è stato a volte articolato come una “rivincita dei negozi di paese”, sottolineando con questa affermazione non tanto il fattore economico quanto più la consapevolezza del nobile servizio e della funzione sociale di tutte le piccole realtà locali; quelle che sono state spesso strette nella morsa della grande distribuzione o sostituite dalla vendita on line, ma che in un drammatico capitolo sono state presenti e centrali nella gestione delle più comuni pratiche.

Se è vero che dal lato imprenditoriale il rimanere al passo con i tempi è un “dovere” – e che invece molto spesso in montagna, inspiegabilmente, le piccole aziende scelgano di non aderire a determinati servizi anche se considerati di base – dall’altro più dare la colpa alla burocrazia, che è una macchina lenta e pesante, dobbiamo anche pensare al danno che arreca l’indifferenza degli stessi compaesani rispetto alle piccole botteghe, che ancora una volta si sono dimostrate un presidio essenziale e basilare. Se da un lato tutti noi negli ultimi mesi ce ne siamo resi conto, ora è nostro dovere continuare a tenerlo a mente nelle nostre scelte da consumatori.

Qualche giorno fa, navigando sui social media, ho trovato una bella immagine che rappresenta uno scontrino dal conto finale di € 0,00, cioè i costi che un consumatore deve sostenere per dare il suo contributo alla valorizzazione di una piccola attività (in questo caso sui social media, ma il discorso ha una valenza abbastanza generale).

Un semplice e coerente messaggio – proposto in una veste grafica anche molto sintetica e limpida – che ci aiuta a stimare quante volte una piccola azione può valere tanto, come il famoso battito d’ali di farfalla che diventa un uragano da un capo all’altro del mondo.

I nostri feedback sono sempre la pubblicità migliore, sono veri, autentici e soprattutto personalizzati, ma soprattutto le nostre scelte di consumo sono un gran potere nelle nostre mani e ci possono con consapevolezza portare a valorizzare o squalificare un territorio ed i suoi servizi… Ad ogni acquisto, pensiamoci: stiamo facendo una scelta molto più “grande” del prezzo e della marca!

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