La pratica motociclistica dell’enduro negli ultimi anni ha preso sempre più piede anche in provincia di Belluno, raccogliendo appassionati di tutte le età che, nel 2013 si sono riuniti nel “Geco Off Road Team a.s.d.” con l’intento di far conoscere questo sport attraverso l’organizzazione di eventi a scopo promozionale. Eventi, però, di un certo livello visto che nel 2017 si sono disputati, nell’allora comune di Trichiana in località Fien, gli Assoluti d’Italia, che è la manifestazione più importante a livello nazionale e che è servita anche da volano turistico per la zona.
È di questi giorni la notizia della nascita di un polo motoristico dedicato alla pratica degli sport su due ruote che dovrebbe vedere la luce proprio a Trichiana, ma in realtà l’idea di un percorso dedicato agli appassionati parte da molto lontano, addirittura dal 2015.
Le origini del progetto
Mi faccio raccontare la storia da uno dei consiglieri del sodalizio e fiero endurista, Alan Rizzotto, che ha seguito la vicenda in prima persona, trattandosi per lo più di materia inerente il suo lavoro.
«La prima richiesta all’allora comune di Trichiana risale al gennaio 2015, dopo aver appurato che nel Pati era stata inserita un’area motoristica, fattore che semplificava di molto le cose piuttosto che trasformare allo scopo un’area privata, cosa che avrebbe richiesto un iter lunghissimo e dal finale incerto.
Ma tra il dire ed il fare, si è arrivati al 2018 prima che l’area interessata, su terreno demaniale, diventasse disponibile.
A quel punto, però esce un bando denominato “Sport e periferie” che mette a disposizione, in caso di approvazione del progetto presentato, un finanziamento pari al 75% della spesa prevista e, siccome il punteggio assegnato è maggiore, se a presentare la domanda è un ente pubblico, si decide di mandare avanti la cosa tramite il Comune».
L’opera prevista
Il progetto presentato prevede la realizzazione, su una superficie di 24.000 mq situata in zona non residenziale e adiacente il fiume Piave, di tracciati per enduro, cross, trial e anche un percorso “minienduro” per bambini. Infatti, essendo i membri del Geco tutti provvisti di licenza e affiliati a vari motoclub, essi hanno la possibilità di organizzare corsi con la presenza di un istruttore federale.
L’area, recintata e chiusa, verrebbe completata da una casetta per gli ingressi, un bagno e un piccolo chiosco, mentre i lavori sul terreno prevedono l’estirpazione, nella parte a bosco, dei soli alberi ricadenti sul percorso per quanto riguarda il percorso enduro, e qualche piccolo lavoro di movimento terra e il posizionamento di alcuni ostacoli artificiali sulla pista da cross.
«Il nostro sforzo alla fine è stato premiato e siamo riusciti ad avere il finanziamento. Mi preme di ringraziare la compianta dottoressa Barbara Curtol che ci è stata di grandissimo aiuto in tutta la fase istruttoria del progetto. La graduatoria è stata pubblicata a fine 2018. Siamo consapevoli che l’attuale situazione ha comportato e comporta altre priorità, ma auspichiamo che la partenza dei lavori avvenga al più presto visto che, attualmente, gli appassionati bellunesi sono costretti a recarsi a Sacile o Crespano del Grappa – che però sono piste piccole e ora vanno prenotate con liste d’attesa lunghissime – altrimenti tocca arrivare a Montagnana, vicino Padova. Penso che questa possa essere anche una grande possibilità per tanti bambini e ragazzi di conoscere i segreti di questi sport in tutta sicurezza: apprendere le basi oppure migliorare la tecnica personale seguiti comunque sempre da tecnici federali».
Sicuramente la struttura attirerà persone a anche da fuori provincia, creando anche un certo indotto nella zona e contribuirà anche a diminuire il numero di motociclisti che, nonostante sia vietato, si vedono “costretti “a dar sfogo alla loro passione sulle strade forestali.