Lo avevamo intervistato tra anni fa, Patrizio De Biasi, quando era alle prese con le strutture di Candaten. Oggi lo ritroviamo come nuovo gestore dell’area ricreativa di Pian Falcina. È lui ad essersi aggiudicato, dal giugno scorso, il bando del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi che avrà la durata di cinque anni più uno. Lo abbiamo trovato indaffarato nei diversi lavori che questo impegno richiede, ma si è concesso alcuni minuti di pausa per raccontarci la sua idea imprenditoriale in questo gioiello ricettivo all’ingresso della Valle del Mis.
«Grazie al suggerimento di un’amica, ho aderito al bando e, alla seconda occasione, dopo un primo tentativo non andato a buon fine alcuni anni fa, mi è stato affidato l’incarico. Appena l’ho saputo, mi sono mosso in fretta per riuscire ad aprire la stagione, il 2 giugno scorso. Ringrazio il Parco per l’aiuto dimostrato, nonostante la burocrazia da sbrigare non sia poca».
Cosa rende attrattiva l’area? Sicuramente il chiosco, che offre un po’ di tutto, dai panini ai taglieri e, a brevissimo, pastin, formaggio alla piastra e prodotti locali. Ma l’impegno di Patrizio è per aprire la cucina con i piatti del territorio, al momento (inizio luglio) ancora ferma, a causa di inghippi tecnici che però si contano di risolvere a breve.
«Ci sarà particolare attenzione per l’impiego dei prodotti locali, che sono una garanzia per i visitatori», spiega il gestore, che attualmente può contare sulla disponibilità di 17 collaboratori, anche se ne serviranno ancora una volta aperto il ristorante.
Oltre al cibo, c’è già la possibilità di pernottamento nei sei bungalow, che ospitano ciascuno quattro posti letto e una piccola cucina; ancora, l’area camper, l’area barbecue (vengono forniti tavoli e griglie) e, per la prossima stagione, si punta anche ad avviare la zona per le tende molto richiesta dai campeggiatori.
La parte ricreativa non mancherà: «C’è la tensostruttura, adatta sia ad ospitare gruppi per picnic sia ad accogliere spettacoli musicali», spiega Patrizio che anticipa un calendario di eventi musicali con gruppi di vario genere tutte le domeniche alle 16, mentre il sabato sarà dedicato alla musica jazz e folk.
Qual è la “clientela”? «Se in settimana accogliamo molti visitatori locali, nei weekend ci sono persone provenienti da ovunque, in particolare dal Nord, da paesi come Austria, Germania, Francia, ma anche da Russia e Moldavia, per fare degli esempi. Abbiamo il pregio di avere uno tra i 12 laghi premiati da Guida Blu di Legambiente e Touring Club italiano, insigniti con le “Cinque vele”, non solo per la qualità delle acque ma anche per l’impegno della comunità. I visitatori arrivano dall’estero attratti da questi prestigiosi riconoscimenti e dalle immagini promosse in rete».
Infatti a breve ci sarà un sito dedicato per prenotazioni e pagamenti; nel frattempo si può cercare su Facebook la pagina “Area ristoro Pian Falcina”, contattare il 348 4152619 o scrivere a patriziodb@libero.it
Un auspicio? «Il bel tempo, che è fondamentale, e… che non cali l’acqua del lago!», chiosa Patrizio, ricordando l’importanza di fissare un tetto massimo per il prelievo dell’acqua, pur riconoscendo le finalità del suo impiego.
Un invito, a chi visita la Valle, è di proseguire oltre Pian Falcina anche verso il Bar Alla Soffia, nei pressi dell’omonima cascata, dove Silvia Sommariva e Martino Bedont hanno rilevato l’attività, nel marzo scorso, da Fabrizio Sogne, che l’ha condotta con successo per 25 anni. Prodotti locali e paesaggio ameno non mancano nemmeno lì e per i due giovani imprenditori il successo è assicurato.