Alpini e Amici del Casel hanno installato dei nuovi giochi per i bambini a Villabruna. La stima e l’apprezzamento per le innumerevoli attività, eseguite dai due gruppi in favore della comunità, sono un fatto assodato. La scelta opinabile che ha fatto molto discutere la popolazione è però quella del sito, seppur approvata dal Comune di Feltre. Va pertanto precisato che, in questo articolo, il cronista ha esclusivamente raccolto le opinioni di alcuni cittadini e le loro proposte, senza entrare nel merito della lodevole opera dei due gruppi locali.
Oltre un anno fa, infatti, i bravi volontari, prendendo atto che i giochi in legno sullo spazio retrostante la chiesa parrocchiale erano oramai marcescenti e inutilizzabili, si proposero di sostituirli con dei nuovi a norma: fatto questo di importante rilevanza perché la responsabilità civile e penale, nel malaugurato caso di incidenti, è di chi li ha posati.
Interpellato il parroco don Lucio Pante, il sacerdote rispose che bisognava avere l’autorizzazione della Curia in qualità di proprietaria del sedime; sembra poi che servisse pure l’autorizzazione della Sovrintendenza per la presunta presenza di reperti sul sito. L’altalena e lo scivolo sinora esistenti erano stati posati dal precedente parroco don Pasquale senza tante difficoltà: la zona era ombrosa ed era comunque stata molto utilizzata; forse bastava comunicare che venivano sostituiti i soli giochi esistenti.
Invece è stata scelta una nuova collocazione tra la piazza, la bella fontana e la strada provinciale, non ben accolta dai cittadini proprio per la vicinanza alla carreggiata. Tuttavia, l’area sarà recintata in primavera con rete antivalicamento ed è auspicabile la posa di una barriera di protezione, magari in legno e acciaio, contro eventuali incidenti già capitati in zona causa l’alta velocità; non va inoltre dimenticato l’inquinamento del notevole traffico veicolare.
Secondo il parere di molti villabrunesi il luogo ideale (sempre di proprietà del Comune) poteva essere a lato del parcheggio della farmacia verso Sud, dove c’è l’isola ecologica, magari mascherando quest’ultima con una siepe di carpino. Lì vi sono già alcuni alberi che avrebbero consentito di stare all’ombra, ampi parcheggi, niente inquinamento veicolare e l’ipotesi per il futuro poteva essere quella di una piastra polivalente per praticare pallacanestro, pallavolo ed altro, in modo da dare vita ad un’area di aggregazione e socialità. Sarebbe stata anche occasione di procedere alla demolizione di fatiscenti ruderi esistenti in zona da trent’anni. Purtroppo la mancanza di un referente del territorio in Comune si nota in questi frangenti.