Giusto un anno fa, nel numero di aprile, si è parlato per la prima volta del progetto “AmbientiAMOci” e di una delle sue azioni: “Non abbiamo un pianeta B”. Chi l’avrebbe detto che l’argomento della rubrica, che ha dato il nome al progetto, sarebbe diventato sempre più d’attualità? Il progetto nasce dalla comunione d’intenti tra Rotary Club di Belluno, l’Associazione Gruppi “Insieme si può…” Onlus ed il Cantiere della Provvidenza Società Persona Ambiente – Scs Onlus, che a largo spettro hanno a cuore la vita, le relazioni e i giusti rapporti tra persone che abitano il mondo e il Pianeta Terra stesso.
Si tratta di un progetto ideato e sviluppato su due livelli: il progetto formativo “Non abbiamo un pianeta B”, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, sui temi dell’ambiente, della sostenibilità ed il confronto tra nord e sud del mondo attraverso interventi in classe da parte di esperti ed esperimenti all’aperto; la trasmissione radio “L’Eco-Sveglia”, programma radiofonico in dieci puntate nel quale verrà coinvolto il pubblico adulto non solo della provincia di Belluno, secondo differenti modalità grazie alla collaborazione di diverse radio, coordinate da Radio Abm, che diffonderanno i contenuti nei loro palinsesti.
Responsabilizzare ragazzi e bambini all’attuazione del cambiamento, non fermarsi solo al riconoscimento dell’attuale crisi ecologica. Questo è l’obiettivo principale portato avanti dagli educatori di Insieme si può Daniele Giaffredo e Federica De Carli e del Cantiere della Provvidenza Oscar Paganin e Coni Hepp Arias grazie al sostegno del Rotary Club di Belluno.
“Non abbiamo un pianeta B” è un percorso educativo di alfabetizzazione ecologica e che presenta il tema del cambiamento climatico ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. Si compone di tre incontri dove il primo si intitola “Testa”, il secondo “Cuore” e il terzo “Mani”. L’obiettivo del primo incontro è quindi quello di coinvolgere l’intelletto, seguito dal coinvolgimento emotivo. Solo dall’impegno e dalla motivazione che da esso nascono l’azione può emergere. Questa attività mira a mettere in luce la complessità della crisi socio-ecologica globale, un tema oggi più che mai importante. Successivamente, si affronta il tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze, cercando di stimolare sempre l’interazione e la partecipazione degli studenti con attività, messe in scena, storie e giochi.
Il progetto pluriennale era da poco stato avviato nella sua prima edizione e ha dovuto prendersi subito una pausa forzata. I mesi di dicembre e gennaio sono stati utilizzati per definire i contenuti delle lezioni, che devono essere diverse a seconda dell’età degli alunni e studenti, e per concordare il calendario e le modalità di attuazione con i referenti designati dai singoli istituti scolastici. Il primo incontro in classe si è svolto all’inizio di febbraio con le classi 1CSU e 1AES dell’Istituto Renier di Belluno. Menti giovani e occhi desiderosi di vedere le cose in modo rapido e preciso e di valutare i problemi in base alle proprie opinioni. Alcuni studenti erano già piuttosto consapevoli delle terribili condizioni ecologiche del pianeta e desideravano partecipare. Altri hanno iniziato a osservare per la prima volta la complessità della questione.
Il team dietro il progetto ha fatto una valutazione positiva delle prime esperienze e ha registrato una buona risposta da parte degli studenti e degli insegnanti, impegnandosi da subito nel raffinare e impreziosire le presentazioni, incontro dopo incontro. Prima che potesse ulteriormente svilupparsi e iniziare a fiorire, il progetto è stato calpestato dalla pandemia. Solo sette incontri sono avvenuti prima che Covid-19 rimandasse tutti a casa. E ora
si dovrà attendere la fine dell’emergenza sanitaria.
Per questa prima edizione sperimentale che permette anche di valutare le modalità di intervento ed i metodi utilizzato si è deciso di limitare ad undici le classi da coinvolgere. Già vi sono delle prenotazioni per la seconda edizione. Le scuole coinvolte in questa edizione: Istituto Renier due classi (SU – scienze umane e ES – Economico aziendale), Istituto Catullo tre classi (artistico, aziendale e sociale), Istituto Follador di Agordo due classi (minerario e chimico), medie di Agordo una classe e gruppo mondialità), elementari di Forno di Zoldo, due classi.
Causa le limitazioni alla mobilità, anche la seconda azione del progetto, la trasmissione radiofonica “Eco-sveglia” è stata rimodulata nella sua programmazione.
Il progetto pluriennale AmbientiAMOci conta per questa prima edizione sul sostegno economico oltre che del nostro Club e di quello di Feltre, di quello di Assicurazioni Generali agenzia di Belluno, Cassol Autotrasporti, Lattebusche, Manifattura Valcismon, Unifarco, il supporto tecnico di SVG, la collaborazione delle Scuole in Rete, di Radio ABM, dell’associazione culturale Veses. Visto l’interesse al tema altre ditte hanno dimostrato l’intenzione a sostenere il progetto per le prossime edizioni. Speriamo altre, interessate a sostenere il progetto, se ne aggiungano.