Nicola Levis è un giovane, pieno di energie e di motivazione, che vive a Casan, una frazione di Ponte nelle Alpi. Ad appena 17 anni (dal 2 settembre scorso) – in vasca da otto anni nella piccola squadra del Belluno e con un esordio alle spalle, a 11 anni, in serie C – è giunto alla convocazione in serie A1 con la Pallanuoto Trieste. Un traguardo davvero eccellente per la sua età!
Come è iniziata la tua avventura in acqua?
«Avevo solo 8 anni e ho iniziato con il nuoto, poi a 11 anni – per introdurmi nella pallanuoto con la squadra del Belluno – ho praticato l’acquagol, uno sport più dinamico rispetto al nuoto semplice, e mi sono dedicato a fare le vasche avanti e indietro, motivato dal mio allenatore di allora. I primi esordi e la promozione sono avvenuti qualche anno dopo, con la società Sportivamente Belluno, con cui ho raggiunto i primi traguardi. Durante il passaggio da medie a superiori, ho partecipato alla rappresentativa veneta, convocato come uno dei 13 migliori del Veneto, facendo due tornei tra Milano ed Ostia».
Poi com’è continuata la tua carriera?
«Mi sono trasferito a Trieste a 13 anni, dove sono stato convocato a giocare con la squadra di pallanuoto, e ho iniziato a studiare al liceo scientifico. È stato un mutamento radicale per la mia vita, giocando il primo anno in under 15, con qualche convocazione in under 17 e in under 20, confrontandomi quindi anche contro ragazzi più grandi di me a livello nazionale. Questo, tra scuola e nuoto, ha comportato molto impegno, ma con organizzazione e determinazione è possibile. Il secondo anno a Trieste ho cominciato con l’under 17, passando poco dopo con l’under 20, anche se con vari stop causati dalla pandemia. Sto proseguendo il mio terzo anno con Trieste da settembre 2020; da maggio 2021 è iniziato il campionato, concluso a fine giugno, dove ci siamo qualificati solo come under 20. Abbiamo giocato a Civitavecchia, perdendo le partite. Siamo tornati a fare gli allenamenti e, dopo le vacanze, ho ricevuto a metà agosto una notizia clamorosa: la convocazione con la prima squadra che lavora per la serie A1, la massima divisione del campionato italiano maschile di pallanuoto, sotto la guida del tecnico ligure Daniele Bettini».
Cos’ha significato per te la convocazione?
«È stata per me e per la mia famiglia una notizia meravigliosa! Sono ancora emozionato perché è un sogno che diventa realtà. Ci ho messo tanto impegno e determinazione e sono riuscito a realizzarlo. Questo mi motiva assolutamente a continuare a mettermi in gioco».
Cos’è per te la pallanuoto?
«Stile di vita. La pallanuoto “ti prende un pezzo di vita”, ti chiede molto tra tempo ed energie ma ti dà in cambio tantissimo, tra soddisfazioni ed emozioni».
La partita più bella?
«A gennaio 2020 con l’under 17 del Trieste. Abbiamo giocato in casa contro il Perugia ed ho segnato 5 gol, un record personale di gol in una sola partita, tutti dedicati a mia mamma Patrizia, che quel giorno compiva gli anni».
Cosa vuoi dire ai giovani come te che fanno sport?
«Quando si fa sport bisogna dedicarci molto tempo e passione. E’ un sacrificio importante, tra rinunce a gite ed a feste ad esempio, ma ti da maturità, disciplina e ti insegna a vivere, e alla fine ti regala grandi soddisfazioni. Concludo ringraziando in primis i miei genitori, Ivan e Patrizia, che ci sono sempre per me e mi danno tanto sostegno, e la Pallanuoto Trieste per l’opportunità che mi sta dando».