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Nel ricordo di Valerio Giazzon

Nel ricordo di Valerio Giazzon

Caro diario, facciamo fatica a trattenere le lacrime. Valerio se n’è andato a soli 46 anni lo scorso 22 luglio, colto da un infarto a pochi passi dal cancello di casa dove, ignaro della sorte che lo attendeva, stava lavorando in compagnia dei suoi fratelli in un cantiere edile. Valerio era una persona fantastica, radiosa, il meglio che ci si può aspettare da un amico. Perché proprio lui? La sua giornata iniziava all’alba e terminava solo quando nessuno aveva più bisogno del suo aiuto.

Si è sempre dedicato agli altri in uno spirito di comunità sincera: la Parrocchia era la sua seconda casa, gli Alpini i compagni di molte avventure, il Gruppo Famiglie un focolare dove alimentare il percorso di crescita dei propri figli, il Fante de Spade rappresentava il piacere di concludere le faticose giornate con una goliardica combriccola di veri amici, davanti ad un buon bicchiere e con le carte da scopa in mano.
Ripensando alle tante serate trascorse assieme durante i nostri incontri itineranti nelle terre di San Francesco, scendono nuovamente le lacrime agli occhi e, in questo commuoverci, ritroviamo il suo semplice gesto quando le parole e i pensieri toccavano quelle corde del cuore che rendevano gli occhi lucidi: con una scusa prendeva e se ne andava. Forse voleva nascondere quella sua sensibilità, quella che tutti chiamano debolezza, ma che ognuno a modo suo invece ha amato, custodendola come prezioso ricordo e testimonianza.
Ricordiamo il suo gesto affettuoso quando con semplicità metteva un braccio attorno alle spalle di uno di noi ragazzi, come per dire “Ti proteggo anch’io, se hai bisogno sono qui, ti sono amico”. Quanta semplicità in quel gesto, quanta grandezza in quella sua presenza silenziosa. Non riusciamo a credere che non potremo più vedere i suoi sorrisi, che non potremo più udire la sue fragorose risate, che non potremo più scorgerlo camminare da una parte all’altra nel suo meticoloso prodigarsi ad assecondare ogni bisogno o ogni necessità. In questo suo cammino terreno, Valerio aveva assaporato la felicità: i famigliari sono stati il suo costante riferimento: Katia, sua moglie, la forza della loro unione, Veronica e Noemi il frutto del loro amore. Caro diario, torneremo spesso a rileggere questa pagina per tenere vivo il ricordo di Valerio e custodirlo sempre nei nostri pensieri più belli e nel nostro cuore.

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