A Sospirolo, presso il giardino botanico del Parco in Valle del Mis, è stato inaugurato, lo scorso 2 ottobre, il primo “bug hotel”. Non sarà l’unico perché, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica al tema del declino degli insetti impollinatori, il Parco e l’azienda Unifarco di Santa Giustina, hanno deciso di lavorare assieme, proponendo il progetto denominato appunto “bug hotel”. In cosa consiste? Esso prevede l’installazione, in quattro punti del Parco, di altrettanti “bug hotel”: sono strutture in legno che offrono rifugio a svariate specie di insetti, come api selvatiche, farfalle, coccinelle e crisope (insetti dalle ali trasparenti che si nutrono di afidi). Il primo possiamo già ammirarlo dunque nell’oasi verde alla partenza del sentiero che conduce ai Cadini del Brenton.
Il declino degli insetti
Il progetto parte dalla problematica di base che oggi le popolazioni di insetti (impollinatori e non) sono in declino in tutto il mondo. Moltissime piante, per riprodursi, hanno bisogno proprio di loro: senza impollinatori non avremmo, ad esempio, mele, agrumi, fragole, fagioli, cetrioli, pomodori e peperoni. Oltre all’ape mellifera, forse la più nota, esistono migliaia di altre specie di impollinatori: api selvatiche, Ditteri Sirfidi (piccole mosche colorate che imitano, nel loro aspetto, le vespe), farfalle e coleotteri. In Europa ci sono duemila specie di impollinatori, che garantiscono l’esistenza del 78 per cento delle specie di fiori selvatici e dell’84 per cento delle specie coltivate; la produzione agricola europea garantita dagli impollinatori vale 15 miliardi di euro l’anno.
Attualmente, a causa della distruzione degli ambienti naturali, dell’inquinamento ambientale e dell’uso eccessivo di pesticidi in agricoltura intensiva in Europa una specie su dieci di ape o farfalla è in pericolo di estinzione. Per fortuna, nella nostra realtà, gli ambienti integri del Parco ospitano moltissimi impollinatori: recenti studi condotti in collaborazione con l’Università di Bologna e la Fondazione Mach hanno individuato 67 specie di api selvatiche e bombi solo nelle Vette Feltrine e 174 specie di Ditteri Sirfidi in tutto il Parco.
La funzione didattica
L’installazione dei bug hotel ha quindi una funzione didattico-educativa; esso facilita, infatti, l’osservazione degli insetti e richiama l’attenzione dei visitatori sul drammatico problema del declino degli impollinatori e sull’importanza fondamentale che questi piccoli animali hanno per la sopravvivenza stessa dell’uomo.
«L’installazione del primo bug hotel – ha dichiarato il presidente del Parco, Ennio Vigne – è il primo passo del cammino di collaborazione avviato dal Parco con Unifarco, grazie ad un accordo siglato nel luglio scorso. Un esempio concreto di come soggetti pubblici e imprese perivate attente alla tutela dell’ambiente possano lavorare assieme in modo costruttivo a beneficio della collettività».
«Siamo felici di annunciare questo nuovo accordo con il Parco, con cui condividiamo una forte spinta per la tutela del nostro territorio, che è una risorsa e un bene prezioso per la collettività – ha commentato Ernesto Riva, presidente e fondatore della realtà di Santa Giustina – Prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo è una responsabilità che sentiamo in modo primario ed è per questo motivo che, come azienda, supportiamo progetti di questa natura, come la riqualificazione dei prati a narciso e la recente installazione di sei arnie che ospitano circa 300 mila api allevate con metodo biologico nel giardino officinale di Unifarco».