L’ambiente naturale
Il Monte Avena è un dolce e vasto rilievo montano (1545 m s.l.m.), dalla tipica forma rotondeggiante, che divide la piana Feltrina dall’altopiano di Sovramonte e dalla Valle del Cismon. Il suo territorio è ripartito fra i Comuni di Pedavena ( “Ai pié dell’Avena” da cui il toponimo), Fonzaso e Sovramonte. Vi si accede percorrendo la strada provinciale 473 che dalla Piazza di Pedavena conduce attraverso la valle del Porcilla in 9 km al Passo Croce d’Aune (1.011 m) lungo un’ampia strada asfaltata che prosegue per l’altopiano di Sovramonte attraverso la valle dell’Ausor, immettendosi poi, con un percorso piuttosto tortuoso, nei pressi di Ponte d’ Oltra (Lamon) all’ex strada statale 50 (ora regionale) del Grappa e del Passo Rolle. Da Croce d’Aune è possibile raggiungere la cima del Monte Avena per strada asfaltata fino alla Casera dei Boschi e da qui per strada forestale, parzialmente asfaltata, fino a Malga Campon.
Il paesaggio
Il Monte Avena si caratterizza per la presenza di estesi boschi di conifere che si intercalano a pascoli ancor oggi alpeggiati. Un ambiente naturale rimasto sostanzialmente integro, in particolare sulla parte sommitale (località Campòn). Qui ogni stagione offre uno spettacolo diverso: la primavera la fioritura di specie spontanee, come i crochi, che puntellano i prati con i loro colori bianchi e viola; l’autunno le tinte accese e variopinte dei boschi di faggio e di carpino; l’inverno il manto candido delle nevi che ricoprono ogni cosa, rivelando le tracce degli animali selvatici. A ciò si aggiunga la vista panoramica a 360 gradi, che da Cima Campon spazia a nord sull’imponente arco delle Vette Feltrine fino alla Catena del Lagorai e al gruppo montuoso di Cima d’Asta; a ovest sul Monte Coppolo sopra Lamon e sull’altopiano di Asiago; a sud sulla piana di Fonzaso fino al Lago del Corlo d’Arsié e al Monte Grappa; ad est sulla conca Feltrina fino alle montagne dell’Alpago. Nelle giornate più limpide è possibile scorgere perfino la Laguna di Venezia. Un’esperienza sensoriale veramente “mozzafiato”.
Le malghe
La raccolta e lavorazione del legname, assieme alla fienagione e all’allevamento del bestiame, hanno costituito per lungo tempo le attività prevalenti nella zona. Da qui la presenza di diverse malghe, nonostante la carenza d’acqua superficiale dovuta alla natura calcarea delle rocce, cui si è cercato di ovviare con le pozze d’abbeveraggio, mantenute con le precipitazioni e l’impermeabilizzazione del fondo. È peraltro allo studio in questi ultimi anni anche la realizzazione di un acquedotto che, con la compartecipazione dei vari comuni del territorio, dovrebbe risolvere definitivamente il problema. Tre le malghe ancora attive e recentemente ristrutturate: Casere di Boschi (1253 m), Malga Campet (1412) e Malga Campon (1454 m), le prime due appartenenti al comune di Pedavena, Malga Campon al comune di Fonzaso. Oltre all’allevamento del bestiame (vacche, cavalli, asini e maiali), tutte e tre fungono da agriturismo, con servizi di ristorazione, area pic-nic e caseifici per la produzione e vendita di prodotti caseari e insaccati.
I sentieri
Fitta la rete di sentieri sul Monte Avena, alcuni accessibili anche ad escursionisti, altri più impegnativi destinati agli amanti del trekking. Molti sono percorribili in mountain-bike e taluni d’inverno con le ciaspole. Fra i tanti segnaliamo: il sentiero al rifugio Dal Piaz (appartenente all’Alta Via 2 con partenza a Bressanone); il troi de la Zeccona che conduce a Pian del Lac e al Belvedere, stazione d’arrivo dell’antica seggiovia; l’anello del Monte Avena, che segue il percorso delle malghe e conduce al sito archeologico e alla pista di decollo per deltaplani e parapendii, e l’impegnativo Troi de la galina che partendo da Fonzaso, oltrepassato l’Eremo di S. Michele, porta al belvedere di Cima Loreto e quindi al Bivacco Yale e alla Croce di Vetta.