Parrebbe che l’attrice Katharine Hepburn, parlando di se stessa, abbia dichiarato: “Quello che vedete davanti a voi è il risultato di una vita di cioccolato”. Potrebbe dire lo stesso Angela De Luca che, col suo compagno Fiorenzo Screti, ha scommesso sul seme dell’albero di cacao per costruire il suo sogno: l’Accademia Maestri cioccolatieri italiani, che sorge a Limana, in via Refos, certamente la prima nel Bellunese, ma quasi un unicum anche a livello nazionale ed europeo, almeno tra le accademie indipendenti, cioè non legate a marchi commerciali.
Ma partiamo dall’inizio, da cinque anni fa, quando Angela, romana d’origine, sceglie la provincia di Belluno per intraprendere la lavorazione del cioccolato. E qui rimane, lei – maestra cioccolatiera – al fianco di Fiorenzo, che l’affianca soprattutto nel marketing e nella comunicazione. E così nasce una scuola, che organizza corsi per professionisti. «Dunque un’accademia un po’ di nicchia – rivela Angela – che si rivolge a chi vuole intraprendere questa professione oppure a professionisti già avviati. Diciamo che in cinque anni abbiamo avuto un unico “cliente” bellunese e dunque è anche per questo che in zona siamo ancora poco conosciuti».
Parlando con la dolce Angela si scopre che l’istituto di Limana è frequentato da studenti e professionisti di tutto il mondo, provenienti, ad esempio, da Kazakistan, Colombia, Ecuador… c’è anche una coppia di gelatieri italiani occupati a New York!
Bean to Bar: dalla fava alla tavoletta, letteralmente. Questo il processo di trasformazione seguito in modo scrupoloso dall’accademia. «Per conoscerlo è indispensabile capire dove nasce il cacao e come si sviluppa la filiera – ci spiega la direttrice. Per questo portiamo con noi gli studenti in Sudamerica, dove c’è la maggior qualità di cacao. È un’esperienza fondamentale, altrimenti sarebbe come produrre vino in Italia senza conoscere come cresce un grappolo d’uva». A queste basi si accostano poi esperienze più artistiche, come la pralineria o le sculture di cioccolato, dove prevale l’aspetto estetico.
Vi sono vari tipi di corsi, dai più lunghi di sei mesi (per i quali ogni anno venti persone di esperienze e provenienze diverse vengono a Limana, alcuni delle quali poi sono rimaste a operare in zona) a quelli di due settimane per professionisti (cuochi, pasticceri, gelatieri) – che accolgono massimo dieci persone per ragioni di spazi e qualità della formazione – o tematici di due giorni (ad esempio sulle praline).
Poi ci sono formazioni extra con collaboratori esterni, ad esempio su degustazioni con abbinamenti a vini o sul binomio di cioccolata ed erbe aromatiche. I corsi sono per il 90 per cento di pratica; inutile dire che il Covid-19 ha rallentato gli spostamenti (sia i viaggi ma anche quelli degli studenti), per questo sono state proposte lezioni su piattaforme online.
Pro e contro di operare nel Bellunese? «L’unico ostacolo è a livello logistico – spiega Angela – Molti provengono da zone diverse e gli spostamenti non sono certo facili in provincia. In compenso, i pro sono molti, come il clima freddo che aiuta nella lavorazione del cioccolato, l’ambiente tranquillo che rasserena le famiglie a casa e consente di impegnarsi; infine, il paesaggio magnifico».
Sono già iniziate alcune collaborazioni locali, come la docenza in alcune scuole alberghiere della zona, l’accoglienza di alunni di scuole bellunesi nei laboratori, la partecipazione al Mig di Longarone, ma i due cuori pulsanti dell’Accademia si dicono aperti anche a collaborare in futuro col mondo del volontariato locale. «Ora abbiamo le energie sufficienti per farlo» ci dicono con un sorriso, che profuma di cioccolato.