Sono partiti ufficialmente il 23 marzo i lavori di potenziamento della rete di smaltimento delle acque meteoriche di Villabruna, che interessano in particolare via via La vigna e via Calzini, ma pure il centro paese, una buona notizia dopo anni di attese e proteste.
L’importo totale del progetto è di ben 500 mila euro finanziati con il fondo comuni di confine (annualità 2018) e l’importo dei lavori assomma a 355.618,99 euro oltre ad altri 16.162,91 per gli oneri della sicurezza.
Il Rup (responsabile unico del procedimento) è il geometra Paolo Greco del Comune di Feltre mentre il progetto esecutivo è stato redatto dallo studio De Biasio. Il tempo utile contrattuale è stato fissato in 180 giorni ma l’impresa appaltatrice, la DM srl di Arsiè, da come proseguono i lavori, certamente finirà molto prima anche grazie all’operatività delle brave maestranze “nostrane” dirette dal contitolare geometra Marino Dalle Mulle e dalla quantità di mezzi utilizzati.
A fine aprile è stato già completato lo scarico sul Caorame e il tratto sulla s.p. 12 con posa di tubazioni in calcestruzzo. Ora è iniziato il tratto lungo il pendio boscato con posa di tubazioni in pvc opportunamente corrugate per rallentare la velocità, unitamente a grandi pozzetti d’ispezione con salti di quota.
Il progetto ha avuto un iter molto travagliato anche a seguito delle osservazioni e suggerimenti dell’apposito comitato di cittadini presieduto da Massimo Marcer e la costante collaborazione di Luciano Bona che, da ex consigliere e assessore, ben conosce la macchina amministrativa.
Sono in molti a ritenere che il fenomeno, un tempo assente ai tempi dei coloni, sia conseguenza della coltivazione a monocultura dell’enorme piana che da Villabruna arriva sino a Grum, oltre ai cambiamenti climatici.