Nel 1970 Gianfranco Fattor e Rosalba De Col, provenienti da San Tomaso Agordino, acquistarono l’azienda agricola di proprietà dei De Manzoni in località Pasa, prima che fosse destinata al totale abbandono. Portarono con sé, come compagna di viaggio, una capretta che proveniva dall’allevamento di famiglia. «L’animale si adattò molto bene all’ambiente – racconta la signora Rosa – condividendo la vita di stalla con quattro mucche che erano scese a valle con loro».
Poco dopo ne acquistarono altre e l’azienda si rafforzò. Erano tempi difficili, c’era poca meccanizzazione ed il latte vaccino non aveva altra destinazione che quella di essere trasformato in formaggio in latteria. L’unico commercio esistente era quello dei prodotti di vicinato. Quando la raccolta del latte venne finalmente organizzata, Gianfranco si organizzò come padroncino e cominciò a conferire il latte al caseificio di Castion. Quando quella attività cessò, assieme ad altri allevatori, prese a conferire il suo prodotto alla Latteria sociale di Busche, che lo utilizzò come trasportatore. Si aprivano tempi nuovi e bisognava essere pronti a coglierne tutte le opportunità. A Busche negli anni successivi venne lavorato il latte caprino che proveniva dalle pendici del Grappa, prodotto da Malga Monfenera. Fu allora che a Gianfranco venne l’idea di trasformare l’azienda in allevamento caprino determinandone un nuovo ciclo.
«Da allora non abbiamo mai smesso – continua Rosa nel suo racconto – e per noi è cambiato tutto. Avevamo ancora la prima capretta portata da San Tomaso, le altre le recuperammo unità per unità da allevatori locali. Ne salvammo molte dai festini pasquali aumentando il loro numero. Quando nel 1996 realizzammo la nuova sala mungitura, eravamo passati dalle iniziali 36 a circa un centinaio di capi.
Nel 2010 raggiungemmo i 200 e decidemmo di migliorare significativamente l’allevamento. Scegliemmo di praticare una agricoltura biologica nutrendo le nostre caprette con fieno prodotto in azienda i cui campi sono concimati esclusivamente con letame caprino. L’allevamento, certificato dalla Bios di Marostica, divenne una eccellenza e assunse un ruolo importante nel conferimento del latte a Busche. Il prodotto di nicchia fu apprezzato dai consumatori. Poco dopo i dettami internazionali ci costrinsero ad una restrizione con l’introduzione del regime delle quote. Ora siamo tornati attorno al centinaio di capi e tutto quanto produciamo viene regolarmente raccolto e lavorato. Anche le aziende contermini praticano una agricoltura biologica e l’area è diventata un piccolo paradiso».
«Per noi che lo abitiamo, il luogo esercita un notevole fascino ed emana una notevole tranquillità. Dalla cima delle collinette si gode la vista armoniosa dei due versanti della collina. Non è raro incontrare persone che passeggiano da queste parti. Vicino a noi si è insediato il Cantiere della Provvidenza, poco più a nord operano il centro Veneto Agricoltura e l’azienda De Toffol, così ogni tanto qualche persona arriva ad incontrarci dalle nostre parti e a condividere con noi la passione per gli armenti. Negli occhi dolci delle nostre caprette (Mignon, Doris, Vecia, Camilla, Bianchetta, Pelosona…) vediamo riflessi i colori della natura. Gli odori del fieno falciato di fresco coprono quello degli animali e le nostre fatiche vengono ripagate ogni volta che una nuova schiera di capretti viene ad aumentare il nostro gregge. E allora eccoci a scegliere nomi che richiamano leggende e segreti e la vita appare meno dura perché diventiamo capaci di vivere in sintonia con la natura».