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L’albergo diffuso a Stabie

dalla nascita fino ai nostri giorni

L’albergo diffuso a Stabie

dalla nascita fino ai nostri giorni
Albergo diffuso a Stabie - Borgo Valbelluna

L’origine della vocazione turistica della frazione di Stabie si può ricondurre agli anni cinquanta. Nel 1944 Clara Saccol, rientrata a Lentiai dopo anni a servizio della famiglia dei Visconti di Modrone, e Antonio De Meneghi si sposarono e presero prima in affitto e poi divennero proprietari della locanda Ciclamino. In pochi anni il locale guadagnò l’apprezzamento in paese grazie all’abilità di ottima cuoca della signora Clara, alla sua giovialità e correttezza.

Purtroppo Clara rimase vedova nel 1958 ma, aiutata dalle figlie Marilena e Roberta, seppe accrescere sempre più la notorietà del locale. L’offerta culinaria era legata alle proposte della tradizione locale, come la trippa, i salumi e le verdure sott’olio fatti in casa, i formaggi di latteria. Assieme alla ristorazione il Ciclamino offriva la possibilità di affittare stanze per soggiornare in paese. Il clima mite, le dolci passeggiate, il panorama, la tranquillità dei luoghi e la facile accessibilità dalle città della pianura furono elementi vincenti di forte richiamo. L’albergo aveva cinque camere da letto ma, grazie alla pubblicità dei clienti, ben presto le stanze non bastavano più.

La signora Clara pensò allora di chiedere alle famiglie del paese se avessero stanze da affittare per ospitare chi non trovava posto in albergo. Pian piano, dagli anni Sessanta in poi, ogni abitazione del paese mise a disposizione almeno una stanza, arrivando ad accogliere decine di villeggianti, che si fermavano per periodi di alcune settimane. La clientela inizialmente proveniva dalle provincie venete della bassa, di terra e di mare (Padova, Treviso, Venezia), ma col tempo arrivarono dalla Lombardia e dalla Toscana. I clienti portavano con sé un’atmosfera di festa e di vivacità, spesso si organizzavano improvvisate serate musicali sulla strada e sulla piazza e l’allegria continuava a lungo nella nottata…

E quando il periodo delle ferie si concludeva, iniziava il periodo delle cene, della cacciagione, dei funghi e una clientela affezionata saliva per gustare le offerte gastronomiche del Ciclamino. Gastronomia a chilometri zero, prodotti che arrivavano in tavola direttamente dagli agricoltori del luogo, creando un piccolo indotto nell’economia del paese. Il Ciclamino non fu solo locanda, ma negozio di alimentari che apriva alle cinque del mattino, perché c’era sempre chi passava a prendere il pane mentre portava il latte in latteria; fungeva da centro per lo smistamento della posta per le case più lontane, da “telefono pubblico” e da ambulatorio decentrato per le vaccinazioni dei bambini: era il ritrovo per tutti, a servizio del paese.

Col tempo si affiancò un nuovo locale, il Miravalle, i cui proprietari erano Olga Alban e Sisto Dalle Mule. Nel 1974 Clara si ritirò e nel 1975 subentrò nella gestione Edelfino Cavalet, rientrato dalla Svizzera dove era emigrato. Assieme alla moglie Marta, con grande passione e determinazione, favoriti dallo sviluppo economico di quegli anni nei paesi della vallata, diedero continuità al successo del locale. La clientela, che già conosceva l’offerta turistica di Stabie, si allargò fino ad arrivare dal Belgio e dalla Svizzera, attratta dalla nomea dei luogo. Vista la grande richiesta le prenotazioni venivano selezionate, c’erano clienti fissi da un anno all’altro e per periodi di almeno due settimane.

Ricorda Edelfino che in quegli anni il locale era sempre aperto, non c’erano orari né giorni di chiusura, qualcuno era sempre pronto ad accogliere i clienti e la clientela rispondeva con la costante presenza e apprezzamento delle proposte culinarie e dell’ospitalità dell’albergo. La locanda Ciclamino fu gestita da Edelfino e Marta fino al 1997.

Da quegli anni il grande richiamo per il flusso dei turisti in paese è andato riducendosi, la domanda dei clienti col tempo è cambiata notevolmente: la durata dei soggiorni, le esigenze logistiche, la richiesta di servizi di supporto hanno portato ad un progressivo abbandono di Stabie come meta turistica, anche se negli ultimi anni si stanno osservando nuove presenze di un turismo di passaggio, attratte dalla bellezza dei luoghi, dai percorsi sportivi e dal turismo in bici, dall’offerta di prodotti naturali di nuove aziende e dal rinato ristorante Miravalle. Elementi che sembrano offrire nuovi spunti di interesse per giungere in loco e approfondire la conoscenza della zona.

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