L’atto di leggere ad alta voce può considerarsi un’azione d’amore, un atto cognitivo, un atto emotivo-affettivo, attraverso cui costruire un legame, una relazione. Ma esistono anche libri in cui l’adulto può fare dono del suo silenzio, può semplicemente accompagnare il piccolo lettore sfogliando le pagine. Questo accade di fronte ad un silent book, albi in cui non ci sono parole, ma illustrazioni che raccontano e che si fanno raccontare.
“Il figlio unico” edito da Mondadori e straordinariamente illustrato dall’artista Guojing è un “silent book” narrato senza parole, che racconta la solitudine di chi è cresciuto durante la politica del figlio unico in Cina. Un tema forte e aspro reso poetico dalle illustrazioni e dai protagonisti: una bambina e un grande cervo magico e misterioso.
Ma come si fa a leggere un libro senza parole? Semplicemente dedicando attenzione e presenza, lasciando che sia il bambino a “leggere” le immagini, invitandolo a dare una sua interpretazione, stimolandolo ad osservare certi dettagli.
I “silent book” sono preziosi per favorire l’apprendimento di un vocabolario di immagini, per dare loro significato e valore. Dedicare tempo e attenzione a questi libri, saper so-stare, assecondando le fantasie dei bambini, prendere spunto per poter parlare, dialogare. Tutto ciò, grazie ad un albo senza parole.
Se non è magia questa!