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La Costituzione ai 18enni di Pedavena

La Costituzione ai 18enni di Pedavena

Consegnata la costituzione ai ragazzi diciottenni di Pedavena

I nostri valori sono importanti, la nostra cultura ci rende fieri, la nostra costituzione è il segno, tangibile, delle lotte dei nostri padri e nonni. Per tutti questi motivi, il Comune di Pedavena organizza, ormai da qualche anno, la consegna della costituzione ai neodiciottenni pedavenesi. Il 14 dicembre è, dunque, andata in scena questa serata con una buona partecipazione della comunità, istituita anche in ricordo del consigliere comunale Samuele De Riz.

Nel consegnare la nostra carta costituzionale, il sindaco Nicola Castellaz ha posto l’accento sugli ideali che questa vincola: «Gli ideali della nostra Carta Fondamentale – ha detto – diventano, infatti, la stella polare della nostra convivenza. Quella che ci consente di trovare il coraggio di impegnarci nella difesa dei diritti, che troppa gente dice di rispettare, ma che in realtà considera tali solo quando corrispondono al proprio interesse personale».

Castellaz ha, poi, invitato i ragazzi alla lettura: «Leggete questi articoli, considerate che sono il frutto del sacrificio di tanti vostri coetanei, sono pagine che poggiano le loro fondamenta sul lavoro dei Padri costituenti, giovani, poco più adulti di voi che, reduci dall’esperienza drammatica della seconda guerra mondiale, pure provenienti da storie e visioni diverse del mondo, sono riusciti a produrre una meraviglia senza eguali, la Costituzione della Repubblica Italiana».

Perla della serata, è stata la lettera inviata, appositamente, dalla senatrice Liliana Segre che è stata prodiga di consigli: «Consiglio sempre – ha scritto la senatrice – ai ragazzi e ragazze che incontro a migliaia in giro per l’Italia di leggere e imparare la nostra Costituzione. L’ho più volte definita “fantastica” ed “avveniristica”, proprio perché in quanto “costituzione lunga” e programmatica non vuole essere un semplice catalogo di istituzioni e di diritti, ma definisce anche i meccanismi attraverso i quali quei diritti diventano reali e disponibili per tutti».

A concludere ci ha pensato la professoressa Vitalina Maria Frosi, di cui si è parlato nel numero precedente del nostro mensile, che, assieme ai colleghi Salvatore Liotta e Loredana Corrà, ha fatto una lectio sul Talian, lingua nata in Brasile grazie all’immigrazione veneta.

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