Isidoro Busana in una biografia e in una mostra. Classe 1948, ciclista dilettante di ottimo livello negli anni ’60, oggi pittore (autodidatta) con piccola bottega in via Palman a Trichiana, uomo schivo ma in perenne ricerca, è lui il protagonista di “Isidoro Busana: sessant’anni in volata. Tra ciclismo e arte contemporanea”, il nuovo progetto culturale dell’Associazione Feudo Mel. L’iniziativa intende narrare il ciclista, l’artista, l’uomo in due modi: in un libro, attraverso il testo di Paola Brunello e le fotografie inedite di Dario Tonet; in un’esposizione di sue opere, ma anche istantanee e cimeli d’epoca, a Palazzo delle Contesse, dove dopo il lancio del 1° ottobre è visitabile fino al 30.
«È un progetto che nasce per la necessità di valorizzare grandi artisti e atleti della nostra provincia quando sono in vita», motiva Andrea Robassa, anima dell’Associazione Feudo. «Da qui la scelta del “ciclopittore” Isidoro Busana, che riesce a coniugare un momento storico bellissimo, gli anni ‘60, quelli della sua carriera ciclistica, con il suo percorso d’artista che porta la Valbelluna ovunque».
La sua vicenda è stata ascoltata, raccolta e riordinata da Paola Brunello. Il risultato è una biografia di 250 pagine, ricca di aneddoti sportivi, foto d’epoca, affreschi di vita zumellese degli anni ‘50 e ‘60, immagini di molti suoi quadri. Dalle chiacchierate a ruota libera davanti alle sue creazioni, ripescando dal suo archivio personale, è emerso, riprendendo le parole dell’autrice, «il filo di una gara, di una ruota di bicicletta, che inizia e finisce nello stesso punto».
Il ritratto di «un artista che non ha mai finito di essere ciclista. Un artista che è vero: in tutti i suoi quadri c’è il suo sogno, il suo sentimento, un artista che nel paesaggio corre verso una meta. Un uomo con i piedi radicati a terra, ma che nello stesso tempo vola con la mente, sempre in ricerca. Un artista mai fermo, come fermo non è il ciclista. Un ciclista-artista, in montagna, in discesa o in volata, sempre alla ricerca della pedalata». Un uomo che attraverso la pittura comunica chi è: per credere, ascoltarlo, vederlo aprirsi, mentre parla delle sue tele e della sua vita. Il libro si può ordinare alla mail info@associazionefeudo.it.
Nella mostra (aperta il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18) sono esposte una cinquantina di sue opere, da quelle figurative a quelle – soprattutto dell’ultimo periodo – fatte con ruote di bicicletta. Ma anche alcuni lavori del papà Pietro. Tanti poi i testimoni del passato da corridore: foto degli anni ‘60; due biciclette, datate 1965 e 1970; due divise, quella della Casagrande del 1970 e quella della Cicli Busana del 1979; due teche contenenti un borraccino, un libricino per gli allenamenti, dépliant, foto di compagni di squadra del tempo. A completare il percorso, un inedito filmato di 8 minuti, gentilmente concesso dalla famiglia del compianto giornalista Ivano Pocchiesa, risalente a domenica 17 maggio 1964, in occasione del “Gran Premio Distilleria del Passicamo”. Una mostra su due piani, con la volontà di raccontare il ciclista, l’artista, l’uomo Isidoro Busana.