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Insieme per una rigenerazione urbana, sociale e culturale

Insieme per una rigenerazione urbana, sociale e culturale

Insieme per una rigenerazione urbana, sociale e culturale. Per recuperare l’antico attraverso l’arte contemporanea e un forte rapporto con il territorio. Questa unione d’intenti ha mosso la sinergia tra Associazione Feudo Mel, Cracking Art e Centro Diurno “Noialtri”.

Tutto nasce dalla volontà di raccogliere fondi per finanziare la prima fase progettuale del restauro dell’ex chiesa di San Giacomo di Zottier. Per recuperare un edificio sacro risalente alla fine XV secolo e dalla storia travagliata e affascinante, argomento che meriterà nei prossimi mesi un focus appropriato. A questo pro, il frizzante sodalizio presieduto da Andrea Robassa si è attivato in vari modi.

Il primo step è stato contattare il movimento artistico della Cracking Art. Un collettivo che fa della sostenibilità ambientale (le opere sono in plastica riciclata), della ludicità del colore, della simbologia degli animali, della possibilità di interazione le proprie ragioni d’essere. A Mel sono così arrivate, negli scorsi mesi, grandi chiocciole fucsia e piccole rane di vari colori. Le prime hanno portato uno shock coloristico alla cinquecentesca piazza di Mel, con l’obiettivo di lanciare un messaggio di rigenerazione a tutto tondo. Le seconde, invece, le cosiddette “restaurane”, hanno spinto la raccolta fondi per il recupero della chiesetta.
Queste ultime sono state l’anello di congiunzione tra il primo e il secondo passo. Un passo mosso dagli ospiti del Centro Diurno per persone disabili “Noialtri”, che hanno sentito l’esigenza di contribuire al progetto in prima persona, proponendosi come veri e propri protagonisti. Così è stato: ognuno di loro, con la sua particolarità, ha creato un’opera d’arte. Sono nati così 30 dipinti, cui sono state applicate delle minuscole “restaurane” gialle, creando così dei lavori “a quattro mani”, opere uniche a tutti gli effetti. Un’iniziativa potente nella sua semplicità.

L’arte nata da questo incontro è stata esposta il 4 e 5 dicembre al Palazzo delle Contesse. Dove, a corollario dell’iniziativa, è stato organizzato un fine settimana culturale con quattro eventi legati a territorio, cultura, sociale e musica. In questi due giorni il pubblico ha potuto visionare le opere e anche acquistarle: alcune sono state vendute in vari angoli d’Italia, a Pompei e in Versilia, in Puglia e Toscana, nel Lazio e in Piemonte. Per gli ospiti del centro diurno, molto penalizzati dalla pandemia dal punto di vista sociale, quest’occasione ha significato davvero ripartire, rimettere la testa fuori dal guscio, essere valorizzati e integrati nel tessuto del territorio, riprendersi un posto nella società.

Ora come proseguiranno la progettualità e le collaborazioni? L’importo raccolto entro il 31 dicembre ha permesso di completare il pagamento del progetto di restauro della chiesetta di San Giacomo, piano che aveva già il nulla osta della Sovrintendenza e del Comune di Borgo Valbelluna. Su questo versante, ci saranno presto novità.

Quanto alla sinergia con la Cracking Art, con questi artisti si è instaurato un rapporto fraterno. Tanto che a medio-lungo termine potrebbe svilupparsi un progetto anche imponente. Con il centro diurno “Noialtri”, invece, l’Associazione Feudo sta covando un progetto che Robassa definisce pazzesco. Una mostra particolare, di ricaduta nazionale, per la quale sarebbe tutto pronto. Manca solo lo spazio adatto per un’iniziativa del genere.

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