La nuova realtà comprende ben cinquanta frazioni, ognuna delle quali racchiude in sé bellezze e peculiarità che attirano ogni anno visitatori da tutto il Veneto e oltre. Parliamo di Mel, insignita della Bandiera Arancione da parte del Touring Club Italiano e riconosciuta, dal 2018, come uno tra “I Borghi più belli d’Italia”.
Ma parliamo anche dei siti di interesse storico-culturale e naturalistico d’eccezione sparsi in tutto il suolo comunale, solo per citarne alcuni: il Castello di Zumelle, la Necropoli paleoveneta, il sito archeologico di Castelvint (nella frazione di Mel), la Torre di Casteldardo e Villa Piloni a Casteldardo con l’antica Biblioteca, nella zona di Trichiana, le numerose chiesette ricche di arte, i canyon di Brent de l’Art, i laghetti della Rimonta, la Grotta Azzurra, (rispettivamente nelle zone di Trichiana, Lentiai, Mel) e molti altri. Legate al territorio comunale ci sono poi una serie di importanti manifestazioni stagionali di grande impatto sul pubblico, come ad esempio Mele a Mel.
Abbiamo quindi chiesto all’assessore all’ambiente, Simone Deola, di spiegarci il nuovo progetto di sviluppo dell’Ufficio informazioni e accoglienza turistica di Borgo Valbelluna, che sarà il nuovo motore della promozione del territorio comunale.
«Con la nascita del comune di Borgo Valbelluna il nostro territorio è il maggior contenitore di punti di attrazione turistica della bassa provincia bellunese. L’ex comune di Mel aveva istituito l’Ufficio Turistico, curato da volontari che hanno sempre seguito con grande disponibilità e professionalità la gestione dei siti di interesse.
Ora che l’orizzonte si è allargato, è nata la necessità di dare un’impronta più professionale alle operazione di front-office e di ampliare gli orari di apertura dello sportello. Per questo il Comune ha incaricato un professionista del settore di formare il gruppo di volontari che seguono le varie attività, ma anche di captare attraverso cittadini e associazioni presenti sul territorio le nuove figure da inserire nell’ufficio turistico per adeguarlo alle nuove richieste».
Come verrà attuato il programma di formazione ad ampio raggio?
«Attraverso due vie: un corso specifico per i futuri volontari dell’Ufficio Iat, che si svolgerà in quattro lezioni a partire da febbraio; il percorso appena avviato “Conosci Borgo Valbelluna?”, aperto a tutti gli operatori turistici, alle associazioni e ai volontari, costituito da 12 incontri tematici sulle peculiarità della Valbelluna. A quest’ultimo c’è stata un’altissima adesione, tanto da dover chiudere le iscrizioni anticipatamente».
Qual è l’obiettivo?
«Costituire una comunità turistica consapevole delle bellezze presenti nel territorio, che sia in grado di fornire informazioni precise ai visitatori, formando una vera e proprio “cultura dell’accoglienza”. Questo perché è innegabile che il turismo non sia più un’attività secondaria, ma abbia già tutte le potenzialità per essere un fattore economico di sviluppo per il territorio».
Lo IAT manterrà la sede attuale nella piazza di Mel e servirà l’intero Comune.