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Imprenditoria di montagna

La scelta di Massimo Slaviero di investire sul territorio

Imprenditoria di montagna

La scelta di Massimo Slaviero di investire sul territorio

Via Cal Longa è quella strada diritta, come suggerisce il nome stesso, che da Santa Giustina porta a Paderno. Qui si trova Unifarco, realtà farmaceutica di caratura internazionale (i numeri parlano da soli: oltre 360 i soci farmacisti europei, più di 5.000 farmacie clienti in Italia e in Europa, un fatturato di oltre 116 milioni di euro), ma da sempre testimone di un legame profondo con la sua terra natia. Ce lo suggerisce, per esempio, il primo nome dell’azienda, risalente al lontano 1982: Dolomiti Cosmesi.

Perché Unifarco ha scelto un piccolo comune di montagna come sede, anziché una grande zona industriale? Lo chiediamo all’amministratore delegato Massimo Slaviero, socio fondatore con Ernesto Riva, farmacista e presidente in carica.
«Quarant’anni fa, quando Ernesto ed io abbiamo fondato l’azienda, siamo partiti con un piccolo progetto. I nostri primi clienti erano amici dei nostri padri, entrambi farmacisti, che hanno deciso di credere in noi e nel nostro sogno.
Per questo la nostra realtà, fin dai suoi albori, è strettamente radicata nel territorio. Alcuni dei nostri prodotti contengono nelle formulazioni anche principi attivi delle piante dolomitiche, alcune delle quali, come la calendula, sono coltivate nel nostro giardino officinale. Quando possibile, inoltre, prediligiamo fornitori locali per l’acquisto delle materie prime».

Quali sono le grandi sfide che un’azienda “di montagna” deve affrontare?
«Una sfida è sicuramente rappresentata dalla capacità di attrarre figure professionali anche da fuori provincia. Come azienda abbiamo il compito di rivolgere i nostri progetti e i nostri sforzi anche in questa direzione, valorizzando ancora di più le bellezze della nostra zona per coloro che fossero interessanti a stabilizzarsi qui per ragioni lavorative. Un’altra sfida è sicuramente quella di natura logistica. Per i trasporti, ad esempio, ci siamo organizzati con un nuovo hub situato a Paludi».

Quali gli interventi per il territorio?
«Sosteniamo il museo di Seravella, abbiamo promosso un progetto per la tutela dei prati a narciso, nella zona di Col D’Artent e Col Moscher (vedi box), per preservare la preziosa biodiversità delle nostre zone. Ancora, abbiamo pensato a iniziative mirate ai nostri dipendenti e alle loro famiglie (centri estivi per i figli, sostegno all’acquisto di pc per didattica a distanza)».

Inoltre, non può essere dimenticato l’impegno personale di Slaviero a favore del Nevegal, con l’acquisto, insieme ad altri tre soci, degli impianti di risalita e beni accessori dalla precedente società in liquidazione, salvando così la stagione invernale.

Infine, l’attenzione dell’azienda è riservata in particolare alle donne con quasi il 60 per cento dei collaboratori di sesso femminile, come testimoniato dal presidente Riva sul profilo Linkedin aziendale, in occasione della festa della donna.

Per questo la nostra realtà, fin dai suoi albori, è strettamente radicata nel territorio. Alcuni dei nostri prodotti contengono nelle formulazioni anche principi attivi delle piante dolomitiche, alcune delle quali, come la calendula, sono coltivate nel nostro giardino officinale. Quando possibile, inoltre, prediligiamo fornitori locali per l’acquisto delle materie prime».

Quali sono le grandi sfide che un’azienda “di montagna” deve affrontare?
«Una sfida è sicuramente rappresentata dalla capacità di attrarre figure professionali anche da fuori provincia. Come azienda abbiamo il compito di rivolgere i nostri progetti e i nostri sforzi anche in questa direzione, valorizzando ancora di più le bellezze della nostra zona per coloro che fossero interessanti a stabilizzarsi qui per ragioni lavorative. Un’altra sfida è sicuramente quella di natura logistica. Per i trasporti, ad esempio, ci siamo organizzati con un nuovo hub situato a Paludi».

Quali gli interventi per il territorio?
«Sosteniamo il museo di Seravella, abbiamo promosso un progetto per la tutela dei prati a narciso, nella zona di Col D’Artent e Col Moscher (vedi box), per preservare la preziosa biodiversità delle nostre zone. Ancora, abbiamo pensato a iniziative mirate ai nostri dipendenti e alle loro famiglie (centri estivi per i figli, sostegno all’acquisto di pc per didattica a distanza)».

Inoltre, non può essere dimenticato l’impegno personale di Slaviero a favore del Nevegal, con l’acquisto, insieme ad altri tre soci, degli impianti di risalita e beni accessori dalla precedente società in liquidazione, salvando così la stagione invernale.

Infine, l’attenzione dell’azienda è riservata in particolare alle donne con quasi il 60 per cento dei collaboratori di sesso femminile, come testimoniato dal presidente Riva sul profilo Linkedin aziendale, in occasione della festa della donna.

LA TUTELA DEL NARCISO
In collaborazione con il Gruppo Natura Lentiai, Unifarco ha avviato un ambizioso progetto che vede interessata anche l’amministrazione comunale di Borgo Valbelluna. Obiettivo è la tutela della biodiversità dei prati della zona di Col d’Arten e Col Moscher a Lentiai, da sempre identificati come le “aree del narciso bianco”. Proprio la fioritura di questo bellissimo fiore è stata messa a dura prova negli ultimi anni a causa di diversi fattori come la diminuzione degli sfalci e l’avanzata del bosco e delle specie infestanti.
Gli obiettivi da raggiungere sono ora quelli di attuare delle azioni per tutelare e migliorare l’entità delle fioriture, monitorare gli effetti degli interventi attivi sulla biodiversità, fornire un modello di gestione da poter attuare anche in altre aree, divulgare e informare sulle modalità di intervento e sulla risorsa naturale tutelata.

Gli attori coinvolti lavoreranno su aspetti più ampi e di lungo termine, per arrivare nel medio periodo ad avere una fruizione più consapevole e guidata dell’area, al fine di proporre una gestione turistica sostenibile ed espandere il progetto di tutela su nuove aree.

Nell’immeditato, è possibile sostenere la causa, con obiettivo la manutenzione dell’area, e avere una spilla da zaino, a fronte di una donazione di due euro. La distribuzione è in partnership con il Cai sezioni di Feltre, Belluno e Alpago, che entra nella rete anche per la sensibilizzazione futura

Alcuni dei punti dove si può trovare la spilla: osteria Colderù, agriturismo Bon Tajer, ristorante Baiocco, Passport Busche, latteria di Lentiai, Mondo Verde, Farmacia Dr. Zampol, prossimamente Chalet di Col d’Artent.

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