Sulle risorgive del fiume Piave, a pochi chilometri da Feltre, un’oasi verde e lacustre è la casa di animali feriti, votata al ripopolamento di alcune specie.
Prende il suo nome dai “vinchi”, antichi arbusti che popolano gli ambienti lacustri e che, in sapienti mani, sono invito alla creatività: intrecci vari che danno vita a cesti e sedie… ma non è questo il caso! Qui anche questo verde è parte dell’habitat ideale per diverse specie: dalle più minuscole a quelle possenti che ci meravigliano per la loro maestosità.
La Riserva naturale “Vincheto di Celarda” è un angolo apprezzato sia dai tanti utenti locali che dai turisti per la vicinanza che si può avere con meravigliose selvatiche creature – quali cervi e daini – sia per le innumerevoli scoperte e avventure che Madre Natura regala in ogni verde scorcio di questo luogo, gestito dall’Arma dei Carabinieri – Reparto Carabinieri Biodiversità di Belluno dal 27 dicembre 1971 così come voluto dal Decreto Ministeriale del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste.
Ci accoglie Stefano Zannol, Comandante del nucleo Carabinieri tutela e biodiversità -Reparto a cavallo di Celarda che, dopo anni 37 anni di servizio e prossimo alla pensione, è felice di “festeggiare” il cinquantennale del Vincheto. «Il Vincheto è una zona umida di interesse internazionale ed è inclusa nell’elenco di zone umide secondo la convenzione di Ramsar e fa parte anche di Rete Natura 2000. È inoltre un sito Sic e zona di protezione speciale secondo le direttive habitat e uccelli».
Sono classificazioni tecniche che testimoniano il valore del luogo a livello internazionale e di ciò che si compie all’interno di questi oltre 90 ettari di estensione. «Il luogo alterna radure e boschi di origine prevalentemente alluvionale e la presenza di risorgive. Le particolari condizioni climatiche fanno sì che questo luogo sia il rifugio perfetto per alcune peculiari specie animali, vegetali e anche, in modo più attento, avifauna e ittiofauna. Qualche esempio? L’ululone dal ventre giallo e il rospo smeraldino, ma anche trota marmorata, scazzone e lampreda padana».
Al contrario di quanto si possa pensare, quando una specie viene dichiarata in via di estinzione, la prima attenzione non va alla creatura in questione, ma al suo habitat. Ci spiega il comandante: «È molto importante per salvaguardare una specie creare l’habitat favorevole per il suo stazionamento, che ne consenta la riproduzione e, di conseguenza, la sua sopravvivenza. La tutela di una specie però non finisce qui e funziona come un concatenamento: si agisce su un sistema ecologico per migliorarlo o sanarne un “gap”; l’equilibrio si ricerca nell’interazione tra animali e vegetali, pertanto tutelare una specie significa tutelarne altre ad essa correlate e così via»
Zannol aggiunge: «Dal punto di vista pratico si tratta di progetti europei, dove i tecnici spiegano e motivano le azioni, per poi passare alla fase operativa sul territorio e rendicontare. Le curiosità però arrivano caso per caso, sullo studio degli elementi. Un esempio su Celarda riguarda la farfalla arancione Euphybyias Aurinia. Tale insetto è molto delicato e depone le uova solo ed esclusivamente sotto le foglie di una pianta dal nome Succisa Pratensis, pertanto per salvaguardare la farfalla è necessario agire su di un vegetale».
Con un semplice esempio si coglie quanto siamo tutti interconnessi nel ciclo della natura: se manca qualcosa, non ci si impoverisce solo di quell’elemento. Conoscere questi collegamenti offre sicuramente una marcia in più per saperli rispettare. Non a caso, tra le attività dei “Carabinieri in divisa verde” del Vincheto, le attività didattiche non mancano: «L’educazione ambientale, sebbene ridotta nell’ultimo anno per la pandemia, è un’attività molto richiesta dalle scuole e non solo e noi ne siamo molto lieti. Trasmettere sensibilità a temi ambientali a ragazzi, ma anche adulti, oltre che un’opportunità preziosa è una grande sfida»
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E qual è l’approccio del visitatore rispetto a questo luogo? «Chiunque entri, può disporre gratuitamente dell’area ma a condizioni che sono dettate dalle normative. Alle volte è difficile spiegare che il Vincheto non è un giardino zoologico, un luogo di divertimento, ma piuttosto di ricerca e attenzione. L’animale non è un attrazione, ma un attore all’interno di una riserva di conoscenza e approfondimento della specie e della ricchezza botanica del territorio».
Come raggiungere questo luogo? Viale del Vincheto, 32032 Feltre (loc. Celarda) – Tel: 0437944830