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Il tempo sta cambiando

riflessioni dopo la conferenza a Soranzen del prof. Barbante

Il tempo sta cambiando

riflessioni dopo la conferenza a Soranzen del prof. Barbante
CASOLE dalla Diga del lago della Stua - Cesiomaggiore

Una riflessione sui cambiamenti climatici. È quanto hanno fatto gli spettatori della serata con il feltrino Carlo Barbante, professore in chimica analitica all’Università di Venezia, che si occupa da anni di paleoclimatologia, cioè dello studio del clima nel lontano passato, soprattutto estraendo ed analizzando delle carote di ghiaccio al Polo Sud, in Groenlandia e nelle Alpi, ad una profondità anche di alcuni chilometri.

L’incontro era una delle iniziative svoltesi nell’ambito della mostra fotografica sulle conseguenze di Vaia in Val di Canzoi, ospitata nella sala della Pro loco di Soranzen.
L’evento è stato curato dal Nuovo gruppo Amici val Canzoi; esso ha permesso di capire che migliaia di anni fa ci sono state molte variazioni climatiche, anche ravvicinate: glaciazioni estese seguite da periodi molto caldi, ma solo in questi ultimi anni c’è stato un riscaldamento globale così rapido, in cui ai fattori naturali si sono aggiunti quelli dovuti all’uomo con la produzione di anidride carbonica (CO2) che, stazionando nell’atmosfera, cinge la Terra come una serra: cioè trattiene le radiazioni solari sotto di essa, riscaldando aria, terra e acqua, quindi continenti e oceani.
Quindi il professor Barbante ha detto a chiare lettere che il fenomeno è indiscutibile a livello scientifico, ci siamo dentro in pieno e dobbiamo conviverci, finché non riusciremo a migliorare questa situazione ambientale. Ha poi confermato che segni premonitori di Vaia ce ne sono stati ed è possibile che fenomeni simili si ripetano…
E allora che fare?
A livello globale se ne stanno interessando, finalmente, alcuni governi e organismi sovranazionali e molte associazioni; ma a livello locale? Crediamo che intanto ognuno possa pensare alla propria casa eliminando gli alberi, in particolare abeti rossi, ippocastani e tigli troppo vicini; cercare di ridurre le piantagioni di abeti rossi sostituendole spontaneamente o con essenze come il carpino nero; prevenire la crescita dell’abete rosso fin dai primi anni di vita. Inoltre assicurare le coperture cementando coppi e tegole, almeno sul colmo e sul perimetro del tetto e sostituendo o assicurando meglio le coperture in lamiera. Inoltre pensare a ridurre il consumo energetico con sorgenti di CO2 con fonti rinnovabili, per esempio con pannelli solari e fotovoltaici che prevedono agevolazioni fiscali.
Poi è senz’altro molto utile un cappotto esterno: maggior benessere tutto l’anno e una minor spesa per il riscaldamento /raffreddamento. Anche qui si può usufruire di agevolazioni fiscali. Di questi benefici si può godere anche installando nuove caldaie a gas o gasolio a alto rendimento.
LA tradizione locale:
il riscaldamento a legna
Per vari motivi ancora molto usato e diffuso. È ben vero che ci sono molti argomenti a favore, ma anche molti contro: esso, infatti, introduce in atmosfere soggette a inversione termica, come nella valle del Piave ma anche del Po; fumi, gas e polveri sicuramente nocivi in quanto contengono composti, come gli idrocarburi policiclici aromatici, cancerogeni per i polmoni.

Come ovviare?
La causa è soprattutto la combustione lenta a bassa temperatura, quindi bruciamo solo legna ben secca, possibilmente in breve tempo in stufe ben isolate e che non necessitino di continuo carico manuale, ad esempio a pellet. Tuttavia anche queste hanno un lato debole: necessitano di energia elettrica per funzionare e con Vaia si è reso necessario l’impiego di generatori, in genere costosi, rumorosi e molto inquinanti.
Meglio quindi le stube tradizionali, possibilmente fatte costruire in casa, con una camera di combustione che consenta l’introduzione di legna lunga almeno 80-100 cm, il che comporta meno lavoro per prepararla e un solo carico giornaliero, non necessita di corrente e garantisce una discreta riduzione di prodotti nocivi.

Sono inoltre in commercio anche stube prefabbricate, moderne, con piano cottura e forno, collegate all’acqua sanitaria o al riscaldamento, che godono di benefici fiscali.

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