Istituire una delega alla legalità (la cui giornata nazionale si celebrerà il prossimo 23 maggio) non è prassi comune nelle amministrazioni italiane, ma questa anormalità l’amministrazione di Pedavena vuole che sia da stimolo per sensibilizzare temi cruciali per il vivere insieme e il senso civico della comunità. Per questo, a seguito dell’elezione del 2019, il sindaco Nicola Castellaz aveva deciso di istituire tale delega, assegnandola a Luca Pannilunghi. Da quel momento, si è pensato a come poter sensibilizzare la popolazione sui temi della giustizia, del diritto e della coscienza civica. Uno dei primi passi è stato quello di contattare l’eurodeputata e magistrato Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia nel 1983.
Grazie alla disponibilità dell’ospite, è stata dunque realizzata lo scorso 26 marzo, in modalità online e in diretta YouTube sul canale del Comune di Pedavena, una serata in cui la dottoressa ha parlato del suo libro “È così lieve il tuo bacio sulla fronte” e lo ha fatto, come ci racconta il consigliere Pannilunghi «sotto una veste diversa rispetto a quella cui siamo stati abituati a sentircela raccontare o a studiare, dentro le sue mura di casa, facendo un bellissimo parallelo tra quel papà tenero e premuroso con la figura del magistrato pieno di passione, di determinazione e coraggio».
Un momento in cui la Chinnici ha parlato del periodo a Partanna, durante il quale il papà era pretore, ma ha anche raccontato del momento della separazione tra lei e il padre, dovendo seguire la madre, maestra elementare in Calabria. Ancora, ha ricordato le situazioni in cui suo padre la portava in magistratura, trovandosi tra coloro che poi sarebbero stati i principali artefici del pool antimafia e del maxiprocesso. Poi, la magistrato ha posto, su invito del consigliere, l’accento sul grande lavoro del padre nel sensibilizzare i giovani (nei quali Rocco Chinnici aveva profonda fede) verso le tematiche inerenti la mafia, cosa oggi quasi scontata, ma sulla quale, allora, lo stesso Rocco fu precursore. Il magistrato pagò, purtroppo, con la vita questo suo impegno.
Ma la serata non si è solo focalizzata su una storia che incrocia il personale, ma, anche, quella del nostro Paese per raccontare e sensibilizzare sulle tematiche della mafia. Si è, infatti, parlato di un tema caro a Caterina Chinnici per i ruoli ricoperti sia in magistratura che come eurodeputata: i diritti dei minori; ma si è anche chiesto del possibile problema delle infiltrazioni mafiose sul Recovery Fund, intrecciando così legalità e attualità.